Studio sulla morte di Bruce Lee. Sono passati quasi 50 anni da quando uno degli attori più amati dal pubblico se ne andato. Da allora come succede spesso per le persone famose si va alal ricerca di quello che potrebbe essere stato ma non è venuto fuori.
Molte speculazioni sulle cause di morte dell’attore cinese nato in America, anche sulla sua fine terrena hanno volutamente stendere un velo di mistero? Oppure le circostanza hanno costretto a celare i veri motivi della morte?
Studio sulla morte di Bruce Lee: qual’ è ancora la causa ufficiale
Molte domande ancora oggi, e sono quelle che pongono il dubbio da quel 20 luglio del 1973: è stato assassinato dai gangster? E’ stato stroncato da un infarto, quindi fiaccato da un colpo di calore? Ma è stato avvelenato da Ting Pei e dall’agente Raymond Chow, che gli hanno somministrato una pastiglia di aspirina e meprobamato assunta per alleviare il mal di testa? Le risposte, non sono mai state soddisfatte, anzi non hanno mai trovato sfogo pubblicamente.
La causa ufficiale della scomparsa dichiarata nel lontano 1973 fu riconducibile a un edema cerebrale dovuto a una reazione allergica all’Equagesic, un farmaco composto da meprobamato e aspirina, che gli era stato somministrato come antidolorifico (non per avvelenarlo) dall’amica e attrice Betty Ting Pei a casa di lei a Hong Kong.
Studio sulla morte di Bruce Lee: cosa è stato ad uccidere il maestro?
Che cosa ha ucciso Bruce Lee? Bene, la risposta ce la darebbe un gruppo di ricercatori spagnolo, specialisti nefrologi: hanno condotto uno studio che li ha portati a ridefinire la causa di morte del famoso maestro di arti marziani.
Sono giunti a conclusione che Bruce Lee sarebbe morto per iponatriemia, e lo spiegano pubblicamente attraverso l’edizione di dicembre 2022 del Clinical Kidney Journal. Ecco un estratto in sintesi:
“Ipotizziamo che Bruce Lee sia morto a causa di una specifica forma di disfunzione renale: l’incapacità di espellere abbastanza acqua da mantenere l’omeostasi dell’acqua…Questo può causare iponatriemia, edema cerebrale e morte entro poche ore se l’assunzione in eccesso di acqua non è abbinata all’eliminazione dell’acqua nell’urina”
Studio sulla morte di Bruce Lee: il quadro clinico e i fattori di rischio
Secondo lo studio l’iponatriemia: cioè la bassa concentrazione di sodio nel sangue, sarebbe stata indotta da “multipli fattori di rischio” presenti nell’attore: era assai noto che egli assumesse in modalità cronica i liquidi: una dieta a base di succo, e l’uso della marijuana che aumenta la seta, la prescrizione di farmaci, il consumo di alcool hanno portato alle possibili lesioni ai reni.
Secondo la ricerca, il caso di Bruce Lee rientra proprio nei casi di iponatriemia. Al manifestarsi della malattia, il corpo, straboccante di acqua, può sviluppare sintomi come nausea, mal di testa, crampi, confusione, affaticamento, convulsioni e, nei casi più gravi, un repentino gonfiore del cervello che rischia di degenerare in morte. Ed è proprio quello che è accaduto all’attore.
L’ironia del destino ha decantato la fine terrena di uno dei personaggi più amati dai tanti. Per chi l’ha seguito ai tempi, Bruce Lee è diventato famoso per una celebre frase che faceva così: “Be water my friend” che tradotto significa “Sii come l’acqua amico mio”, ebbene la sorte gli ha riservato uno scherzo che a leggerlo ora saprebbe di beffardo. L’acqua in eccesso di cui ne richiamava la leggerezza sembra averlo ucciso”.
In merito gli studiosi precisano :
“Il fatto che siamo fatti per il 60% di acqua non ci protegge dalle conseguenze potenzialmente letali di un suo consumo a una velocità superiori a quelle che i nostri reni impiegano per espellere l’acqua in eccesso”.
La curiosità su Bruce Lee
Sapete perché ha iniziato a dedicarsi alla pratica del Kung-fu (con lo stile Wing-Chun)?
L’origine di questa decisione sembra sia da ricercare nelle banali risse che scoppiavano fuori dalla scuola, originate soprattutto dal cattivo sangue circolante fra i ragazzi cinesi e quelli inglesi, percepiti come invasori. Hong Kong, al tempo, era ancora una colonia britannica.
Si iscrive allora alla scuola di Wing Chun del famoso maestro Yp Man, diventando uno degli allievi più assidui: Alla scuola di Yp Man oltre alle tecniche fisiche venne a conoscenza del pensiero taoista e delle filosofie di Buddha, Confucio, Lao Tzu e di altri maestri.