Che cos’è la tampon tax: un tema tanto dibattuto negli anni, l’ultima proposta risale a ben cinque anni fa. In cosa consiste? Se ne sente tanto parlare in questi giorni ma non tutti hanno ben chiaro di cosa tratti nello specifico questa manovra. Tanta indignazione da parte della gente, soprattutto uomini che non hanno ben capito che in realtà non riguarda solo una lotta in favore delle donne perché la manovra interessa anche le persone anziane costrette ad utilizzare i pannoloni per problemi di incontinenza ma anche le famiglie con bambini piccoli, perché è una tassa che si trova anche nei pannolini molto utilizzati nei primi anni dei figli. Non solo assorbenti femminili quindi, ma anche tutti gli altri prodotti destinati all’igiene personale che fino a poco tempo fa erano addirittura tassati al 22% come fossero prodotti di lusso; per molti è solo una lotta femminista perché in questi anni il movimento per le donne ha battuto molto il chiodo su questo punto ma non è propriamente così.
Tampon tax: in cosa consiste?
Che cos’è la tampon tax: in cosa consiste nello specifico? Questa è una tassa ovvero l’imposta sul valore aggiunto cioè l’IVA applicata su assorbenti, tamponi, coppette mestruali, considerati dal nostro sistema, fino a qualche anno fa, come beni di lusso ovvero tassati al 22% in più rispetto al loro valore originale. Ma questa tassa non riguardava soltanto prodotti per l’igiene femminile ma anche quelli per gli anziani come i pannoloni e per i bambini e quindi i pannolini. Grazie alle tante battaglie politiche iniziate in queste anni e alle proposte di legge lanciate prima da Pippo Civati che però non arrivò a destinazione e poi da Laura Boldrini che portò all’abbassamento dell’Iva per i prodotti per l’igiene intima sia femminile che per l’infanzia di natura però biodegradabile, l’opinione pubblica iniziò ad interessarsi alla questione e a chiedere un adeguamento per l’Italia come per gli altri Paesi Europei che già da tempo avevano percorso questa strada dell’abbassamento dell’Iva per questi prodotti. Qualcosa iniziò a cambiare col governo Draghi appoggiato dal Pd, Movimento Cinque Stelle e Italia Viva: con lui l’Iva sugli assorbenti femminili era passata dal 22 al 10 per cento. Ma ora l’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha deciso di abbassare ulteriormente l’Iva di questi prodotti portandola al 5%, per agevolare le famiglie italiane sempre più in crisi, tanto sugli assorbenti femminili quanto sui pannolini. Per anni si è discusso del taglio della tassa che, però, prima del governo Draghi non era mai stata ridotta.