L’Italia “è pronta a fare la sua parte per la stabilità” dei Balcani occidentali”, questo il messaggio che ha inaugurato la missione di 24h dei ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto tra Kosovo e Serbia.

Missione nei Balcani per Antonio Tajani e Guido Crosetto

Dopo che la riunione di emergenza organizzata lunedì a Bruxelles per dirimere la questione delle targhe automobilistiche si è conclusa con un nulla di fatto, si teme un acuirsi delle tensioni tra Kosovo e Serbia. Il governo italiano punta a organizzare un incontro a Roma tra i presidenti di Serbia e Kosovo per evitare un’ulteriore escalation della crisi.

Penso che grazie al lavoro fatto dai nostri militari, il nostro Paese abbia una predisposizione positiva. Per cui ci auguriamo di poter realizzare nelle prossime settimane a Roma un incontro per poter definire un percorso di uscita dalla crisi, che porti a quello che auspicano, l’ingresso nell’Unione europea“, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, al termine della missione congiunta tra la Serbia e il Kosovo con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Nel pomeriggio il titolare della Farnesina aveva fatto sapere che da entrambi i Paesi c’è una predisposizione al dialogo.

Ascoltando le due parti nei colloqui di oggi, in Serbia e Kosovo, ho colto messaggi positivi nel senso di un dialogo, seppur in mezzo ai contrasti”. Ha detto Tajani in conferenza stampa al termine del suo bilaterale con l’omologa di Pristina, Donika Gervalla.

Guerra delle targhe tra Serbia e Kosovo

Da qualche settimana in Kosovo è entrata in vigore una legge che impone alle automobili dei residenti di avere la targa kosovara, in risposta a una normativa uguale e inversa approvata da Belgrado lo scorso anno. La minoranza serba in Kosovo e le autorità serbe si sono opposte alla nuova legislazione e questo ha fatto salire la tensione.

La crisi delle targhe non è una mera questione formale ma ha riflessi diretti sul dossier dell’integrazione europea dei Balcani, di cui l’Italia è grande sostenitrice.

Nell’incontro bilaterale di Bruxelles, l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha presentato una proposta che prevedeva che il governo di Pristina sospendesse immediatamente l’obbligo mentre la Serbia avrebbe accettato di interrompere l’emissione di nuove targhe e il rinnovo di quelle vecchie. Ma al termine di una discussione di quasi otto ore nessun accordo è stato raggiunto tra il presidente serbo Aleksandar Vucic, e il premier del Kosovo, Albin Kurti.

Anche la Francia è intervenuta sul dossier spronando entrambi i Paesi ad accettare la proposta Ue per superare la disputa per progredire “nella direzione della prospettiva europea dei due Paesi“.