Cos’é la derealizzazione? La derealizzazione è caratterizzata da una una persistente o ricorrente sensazione di scollegamento, che porta a percepire come non reale ciò che stiamo vivendo e ciò che ci circonda: essa fa parte dei disturbi dissociativi e riguarda la percezione e l’esperienza soggettiva. Di solito, può nascere da cause differenti, quali la presenza di alcune particolari condizioni di salute mentale (inclusi disturbi d’ansia, disturbo bipolare, depressione e schizofrenia) o l’abuso di sostanze stupefacenti.

In Italia, questo disturbo è diventato noto con la cantante Noemi, che ha confessato di averlo.

Cos'é la derealizzazione

Cos’é la derealizzazione? I dati esatti

La prevalenza del disturbo, ossia il numero dei casi rispetto alla popolazione generale, raggiunge il 2% e tocca in egual misura uomini e donne: bisogna tenere in considerazione, comunque, che metà degli adulti almeno una volta nella vita ha sperimentato un episodio transitorio di derealizzazione (o di depersonalizzazione, altro disturbo dissociativo molto simile alla derealizzazione, che, invece di toccare la sensazione di dissociazione dall’ambiente circostante, è legato proprio alla sensazione di scollegamento dai propri processi mentali o dal proprio corpo).

Motivi per i quali si potrebbe avere un episodio di derealizzazione o depersonalizzazione sono differenti, come l’assunzione di droghe, l’aver vissuto un momento pericoloso e potenzialmente letale, essersi stancati molto o aver vissuto delle privazioni di sonno.

L’esordio del disturbo può essere improvviso o graduale, ma, in generale, si può datare ai sedici anni del paziente, per quanto esistano dei casi di derealizzazione infantile o anche adulta (riguardano anche persone oltre i vent’anni o i quaranta, nonostante siano molto rari).

Ad ogni modo, la derealizzazione/la depersonalizzazione è considerata patologica, quando gli episodi sono spontanei ed insorgono in modo persistente o ricorrente e quanto questi sintomi possono creare dei profondi disagi: in molti casi, infatti, i sintomi del disturbo svaniscono autonomamente, ma esistono alcune circostanze in cui questi diventano, senza dubbio, angoscianti e possono compromettere l’affettività e i rapporti sociali e interpersonali di chi soffre di questo disturbo.

Cos’é la derealizzazione: sintomi

La derealizzazione porta a percepire l’ambiente come irreale, onirico, nebbioso, artificiale e deformato. Possono esserci alcune distorsioni della percezione, come potrebbero esserlo quelle temporali, uditive, visive e anche tattili. Un’altra caratteristica è l’accompagnamento di sintomi vaghi fisici (come l’ovattamento o il formicolio), ansia e anche preoccupazioni ossessive (quale quella di controllare continuamente che le percezioni siano davvero reali).

Il soggetto, spesso, ha difficoltà a comunicare i suoi sintomi e può aver paura di star perdendo il lume della ragione: nonostante questo, il soggetto affetto da derealizzazione sa che le sue percezioni non sono veritiere e questo lo differenzia da un paziente affetto da psicosi, il quale manca di tale consapevolezza.

Cos'é la derealizzazione

La parola allo psicologo: Nicola Ghezzani

Nicola Ghezzani parla in questo modo del disturbo di derealizzazione e del suo sviluppo, a partire dalla sua genesi in un paziente che ne soffre:

“La domanda più importante che possiamo farci circa la genesi delle sindromi di derealizzazione e depersonalizzazione è quale sia stato il primo esordio […] Non sempre la sindrome da derealizzazione è stata anticipata da più comuni crisi d’ansia o dagli altrettanto frequenti attacchi di panico, e non sempre si associa a vissuti depressivi. […] Appena il sintomo di derealizzazione compare, di solito comincia a espandersi a spese degli altri sintomi, come se avesse uno straordinario potere di persuasione. Spesso, ai margini, restano attive ansie ipocondriache e si ha paura di morire o di impazzire; oppure si hanno idee ossessive, e allora si ritorna col pensiero a un certo episodio e si dubita di aver fatto cose inopportune o indecenti senza averne memoria e consapevolezza […] Se ci porremo questa domanda – quando il sintomo è apparso la prima volta? – ci accorgeremo che esso è sorto in occasione di un conflitto da cui sono state dissociate le cariche emotive. […] La dissociazione mente/corpo è una facoltà della mente che chiunque sia stato in una situazione di grave pericolo, o anche solo di elevato stress, conosce. “