Mario Vargas Llosa arriva a Catania, l’intellettuale che ha vinto nel 2020 il Premio Nobel per la Letteratura e che è considerato ad oggi uno dei maggiori scrittori in lingua spagnola del Novecento: l’intellettuale peruviano giunge in Sicilia per assistere al debutto al Teatro Stabile di Catania di uno spettacolo tratto dai suoi “Racconti della peste”, opera edita nel 2015, e riceve, nel Salone Bellini di Palazzo degli Elefanti, l’elefante d’argento, un riconoscimento della città etnea per il grande scrittore.

Erano presenti alla cerimonia di premiazione i vertici del Teatro Stabile con il Consiglio di Amministrazione, con la presidenza di Rita Gari Cinquegrana, e il direttore artistico Luca De Fusco, oltre a Giovanni Grasso, presidente della Commissione consiliare Cultura, e Giuseppe Ferraro, capo di Gabinetto.

Mario Vargas Llosa

Mario Vargas Llosa al Salone Bellini

Il premio Nobel Mario Vargas Llosa viene accolto all’interno del Salone Bellini di Palazzo degli Elefanti dal Commissario straordinario del Comune di Catania, Federico Portoghese, con queste parole, volte a sottolineare l’importanza della figura dell’intellettuale peruviano all’interno del panorama culturale novecentesco e l’orgoglio della città nel poterlo ospitare:

“Oggi la città di Catania si onora di accogliere una personalità illustre, premio Nobel per la letteratura, offrendomi l’opportunità prestigiosa di consegnare, nella qualità di sindaco, l’elefantino d’argento a un Maestro simbolo della cultura mondiale. Invito le nuove generazioni, spesso tentate da una diffusa superficialità, […] a guardare all’arte del maestro Vargas Llosa, che ha affrontato con la sua produzione diverse tematiche con una scrittura di spessore e una profondità che rappresentano un faro non solo nel mondo della letteratura.”

Una vera e propria opportunità di crescita per una città che vuole incrementare le occasioni di crescita culturale per i suoi cittadini.

E Mario Vargas Llosa, da parte sua, è contento di poter tornare, per la seconda volta nella sua vita, in una terra tanto accogliente: in particolare, inoltre, si sente curioso di scoprire in che modo il suo testo, ‘I racconti della peste’, verranno riletti a teatro: “Ringrazio la città di Catania per questo riconoscimento. Sono molto contento di ritornare per la seconda volta in questa terra magnifica e accogliente, della quale porterò un bel ricordo. Ho anche molta curiosità di vedere come sarà rappresentato in teatro quello che ho scritto, ‘I racconti della peste’, ispirandomi a Boccaccio, e sono anche grato di avere la possibilità di incontrare dopo tanti anni Luca e di riuscire a vedere cosa è riuscito a preparare dal mio testo. “

Mario Vargas Llosa

I racconti della peste

Nati nel 2015, ‘I racconti della peste’ sono ispirati alla novellistica di Boccaccio: la storia è quasi identica a quella dello scrittore di Certaldo.

Mentre la peste imperversa nel 1348, cinque persone si riuniscono in una villa di campagna per sfuggire alla malattia. Tra i personaggi, c’è lo stesso Boccaccio, che allontana i suoi ospiti dal mondo oppresso dall’epidemia, per crearne uno nuovo, diverso dalla realtà squallida in cui tutti vivevano.

Al riguardo, sono queste le parole spese da Mario Vargas Llosa: “Le storie di Boccaccio trasportano i lettori (e i suoi ascoltatori) in un mondo di fantasia, ma quel mondo è radicato nella realtà dell’esperienza vissuta. Per questo, oltre a far loro condividere un sogno, li formano e insegnano loro a capire meglio il mondo reale, la vita quotidiana, con le sue miserie e le sue grandezze. “

Il regista dello spettacolo, invece, parla del suo lavoro in questo modo: “In questo tempo di pandemia, di guerra, di crisi climatica l’abisso si spalanca sotto i nostri piedi – dice il regista – La fine del mondo sembra incombere, e in Occidente lo spazio per la speranza e la creatività si restringe anno dopo anno. Sensazioni come queste ci assalgono quando ci ritiriamo in noi stessi, perché di fronte alla crisi il solipsismo diventa un rifugio.”

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