Presentato oggi in Campidoglio il report “Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, elaborato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza. Una fotografia che arriva a pochi dal 25 novembre, la Giornata Mondiale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne”, e che testimonia come il fenomeno delle aggressioni e dei femminicidi sia ancora realtà nel nostro Paese: 95 da inizio anno le vittime.
Presenti alla cerimonia il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Lamberto Giannini. Il titolare del Viminale ha fatto il suo punto sui risultati ottenuti dal Codice Rosso, la legge 69/2019 sviluppata appositamente per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne: si tratta dell’introduzione di “una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza contro donne o minori” e di allungare l’arco temporale entro cui presentare la denuncia alle forze dell’ordine (che raddoppia da 6 a 12 mesi).
Violenza contro le donne, Piantedosi: “Rafforzare la prevenzione”
Risultati che Piantedosi definisce “importanti” benché “il quadro normativo può essere ancora migliorato, rafforzando le misure preventive”. Il tema della violenza sulle donne torna dunque di attualità alla vigilia del 25 novembre, con l’Esecutivo che promette di fare ulteriori passi avanti durante la legislatura.
Un “fenomeno gravissimo” che per il ministro “è la rappresentazione plastica della logica della sopraffazione, degli atteggiamenti misogini e discriminatori nell’ambito di relazioni affettive” da parte della componente maschile. L’obiettivo principale rimane l’intervento preventivo, a cominciare dall’accompagnamento e dal sostegno psicologico della denuncia.
Il capo della Polizia, Lamberto Giannini, rimarca il concetto parlando di “accoglienza” e formazione di personale in grado “far capire che non c’è nulla di cui vergognarsi”. Si è espresso a proposito anche Lorenzo Fontana, presidente della Camera, che ha partecipato all’iniziativa “Solo noi donne” promossa da Fratelli d’Italia: l’ex deputato definisce “strutturale” il fenomeno, che necessita di “un profondo cambiamento culturale basato sui valori occidentali di rispetto e parità per poter essere vinto”. Le scuole devono essere il punto di partenza nella costruzione di una società più giusta e integrata.
Meloni: “Necessario tutelare i minori”
Particolarmente lunga e dettagliata l’analisi di Giorgia Meloni, che inizia il suo videomessaggio parlando di “sinergia tra i livelli istituzionali” e “costante attenzione”. Per la premier “è la forma estrema della violenza più brutale, evidente”.
Poi una lista infinita dei motivi per cui le donne spesso si tengono tutto dentro: ricatti, il bene dei figli, l’instabilità economica, l’illusione di un futuro cambiamento, la depressione, la solitudine. Le donne diventano vittime succubi del volere altrui, senza voce: per il presidente del Consiglio il ruolo delle donne va ribadito con forza a livello internazionale, e plaude al coraggio e alla determinazione mostrata in Paesi come Afghanistan e Iran.
L’impegno del governo sarà “in prima linea” e poggerà su tre pilastri: “prevenzione, protezione, certezza della pena“, con un particolare focus sui braccialetti elettronici. Previste massicce campagne di sensibilizzazione e informazione, oltre a un’applicazione delle norme che sarà trasversale ma dovrà sapersi adeguare al singolo caso. Infine, il tema dei minori, le vittime “riflesse” del dramma: le conseguenze emergono spesso tardi, quando ormai sono piccoli adulti e i cui danni rischiano di diventare irrimediabili.