In una conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio a Bruxelles, la Commissione Ue ha presentato la sua proposta di price cap al gas fissando a 275 euro/MWh il tetto. La commissaria all’Energia Kadri Simson ha illustrato nel dettaglio il meccanismo che entrerà in vigore a partire da gennaio 2023 ma che rimane comunque suscettibile di cambiamenti e modifiche durante i prossimi appuntamenti in calendario.

Nel suo discorso Simson ha confermato l’intenzione di vertici Ue di “essere pronti per il prossimo anno, considerando che un’impennata dei prezzi come quella che si è verificata tra marzo e agosto potrebbe ripresentarsi”. La misura ha riscontrato l’approvazione da parte degli Stati Uniti, che sostengono da sempre l’introduzione di un price cap, mentre tiene banco il dossier Gazprom-Moldavia: il colosso energetico russo accusa infatti l’Ucraina di aver sottratto parte delle forniture destinate a Chisinau, minacciando di sospendere i flussi a partire da lunedì.

Price cap al gas, due le condizioni base affinché scattino le misure

La Commissione Ue fissa dunque a 275 euro/MWh il price cap al gas come soglia suggerita dalle analisi. Il valore rappresenta una media tra la situazione attuale, dove il gas viaggia intorno ai 110-120 euro/MWh secondo l’indice Ttf di Amsterdam, e il picco raggiunto ad agosto, quando si arrivò a 315 euro/MWh. Parola d’ordine più volte ribadita durante la conferenza stampa è dunque “stabilità”.

Inoltre, Kadri Simons non ha nascosto il fatto che tale misura sia dovuta alla posizione di estremo svantaggio che la maggioranza dei Paesi europei sconta in materia di acquisto di gas, che obbliga pertanto a correre ai ripari. Ma vediamo nel dettaglio quali condizioni devono verificarsi affinché scatti questa misura regolatoria: in primis, il superamento della soglia per 14 giorni consecutivi.

Il limite è stato calcolato in considerazione della quantità di approvvigionamento prevista e cercando di tenere a bada la domanda in vista dei mesi invernali, tradizionalmente più a rischio in termini di consumi. Seconda condizione base sarà rappresentata dal superamento del differenziale tra l’indice Ttf e il prezzo del Gnl (gas naturale liquido): lo spread è stato quantificato in 58 euro/MWh e dovrà essere oltrepassato per 10 giorni consecutivi prima che scattino le misure di emergenza.