Chi è Alex Scott? La giornalista della BBC è un’ex calciatrice diventata virale perché ha scelto di indossare in diretta televisiva la fascia arcobaleno durante il suo collegamento dai Mondiali di Calcio in Qatar. Una scelta che potrebbe portarle delle ripercussioni poiché contro la legge dello stato e contro quanto stabilito dalla FIFA.

Chi è Alex Scott e la fascia arcobaleno della discordia

Alex Scott è un’ex calciatrice ed attuale opinionista sportiva per conto della BBC ai Mondiali di Calcio in Qatar 2022. La giornalista è diventata virale decidendo di presentarsi in diretta televisiva indossando la fascia simbolo a sostegno dei diritti civili. Una scelta coraggiosa ed in netto contrasto con quanto deciso dalla FIFA, che aveva comunicato ai capitani delle Nazionali che se avessero indossato il simbolo con la bandiera avrebbero potuto ricevere un cartellino giallo. Una giornalista non può però essere espulsa dato che non scende in campo, per cui il gesto di Alex Scott ha trovato il plauso della comunità internazionale.

Una carriera ad alto livello

Classe 1984 la 38enne commentatrice ai Mondiali di calcio del Qatar per la BBC è stata una calciatrice di ottimo livello vestendo anche le maglie di Arsenal e Inghilterra. Nel corso della sua carriera ha partecipato anche alla UEFA Women’s Euro 2005 e alla UEFA Women’s Euro 2009, inoltre alla FIFA Women’s World Cup del 2007 e alla FIFA Women’s World Cup del 2011.

Il divieto della Fifa ai capitani

Con una nota le federazioni di Inghilterra, Galles, Germania, Danimarca, Belgio, Olanda e Svizzera hanno comunicato che i rispettivi capitani non indosseranno la fascia da capitano con la scritta «One Love» in difesa della comunità Lgbtq+ per evitare cartellini gialli. Manuel Neur si era esposto personalmente dichiarando che avrebbe pagato la multa in ogni partita, ma la FIFA ha aggiunto che indossare la fascia avrebbe portato ad un immediato cartellino giallo:  “La Fifa è stata molto chiara, imponendo sanzioni qualora i capitani avessero indossato la fascia arcobaleno avremmo anche pagato un’eventuale multa, ma non possiamo esporre i nostri giocatori al rischio ammonizione”.