35 miliardi, per la maggior parte destinati al contrasto del caro energia. Il governo Meloni ha raggiunto l’accordo sulla sua prima legge di Bilancio: la conferma è arrivata in una nota diffusa da palazzo Chigi al termine della riunione del Consiglio dei ministri, durata più di tre ore.
Tra le misure più importanti previste dalla manovra per il 2023 ci sono il taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi, un nuovo schema pensionistico ed una profonda revisione del reddito di cittadinanza.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato alla stampa in una conferenza per svelare tutti i dettagli del nuovo disegno di legge. Su Twitter, il capo di governo aveva già definito la manovra “importante e coraggiosa“, aggiungendo che particolare attenzione è stata rivolta “ai redditi bassi e alle categorie in difficoltà”.
Governo Meloni, manovra da 35 miliardi: “Confermiamo ed aumentiamo i crediti d’imposta. Allarghiamo la platea delle famiglie su cui intervenire”
Dopo i ringraziamenti di rito, Meloni si è dichiarata “molto soddisfatta” per una legge finanziaria presentata a sole quattro settimane dall’insediamento del governo.
Quando la tua famiglia ha bisogno, non guardi a quali scelte portino consenso ma a quali scelte siano giuste. Abbiamo fatto così, e ce ne prendiamo la responsabilità. Abbiamo deciso le nostre priorità e concentrato le risorse su queste priorità. Le due grandi priorità sono la crescita, che significa soprattutto incentivare il lavoro e premiare chi si rimbocca le maniche, e la giustizia sociale, cioè l’attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi.
Una manovra che presta particolare attenzione “al tessuto produttivo, alle imprese, all’incentivo al lavoro”.
Ci sono tre tasse piatte: una per i redditi incrementali per le partite Iva sul maggior utile, per una soglia massima di 40 mila euro. C’è l’aumento della tassa piatta per gli autonomi fino a 85 mila euro e per i lavoratori dipendenti e c’è una tassa piatta che arriva al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro.
Un’altra scelta riguarda le famiglie: nella legge di bilancio “ci sono misure di un miliardo e mezzo“.
Lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, prima con un Isee massimo di 12mila euro e noi lo portiamo a 15mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro.
Meloni annuncia anche la proroga dell’Iva fino a marzo sul gas: “una parte delle risorse è per la ridefinizione della norma degli extraprofitti che supera alcuni elementi di contestazione. Recuperiamo circa 2,5 miliardi e alziamo aliquota da 25% a 35%”. La premier interviene anche sul congedo parentale.
Io ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizione economiche difficili.
Governo, Meloni su taglio cuneo fiscale e riforma pensionistica
Meloni conferma anche il taglio del cuneo fiscale, uno dei provvedimenti annunciati per questa legge di Bilancio.
Confermiamo il taglio del 2% per i redditi fino a 35mila euro, prorogato, ma aggiungiamo un 1% di taglio del cuneo, che arriva al 3% per i redditi fino a 20mila euro. E’ una misura che aiuta i redditi più bassi. Questa misura, al netto dell’intervento sull’energia, è la più costosa, oltre 4mld al netto. L’altra grande priorità la abbiamo data al taglio del costo del lavoro.
La manovra in materia pensionistica interviene “sullo scalone pensionistico che sarebbe scattato dal 1° gennaio, senza un intervento dal 1° gennaio sarebbe scattata la pensione a 67 anni”: si potrà andare in pensione “a 62 anni con 41 di contributi“, ma con “dei paletti di buon senso”.
Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà avere una pensione fino a cinque volte la minima. Abbiamo deciso di rivalutare le pensioni minime del 120%, l’aumento maggiore in rapporto all’inflazione lo avranno le pensioni più basse.
Nel frattempo, il Mef annuncia l’incremento del tetto al contante. Un ritocco al rialzo previsto inizialmente dal dl aiuti quater, che era però rimasto fuori dal provvedimento. “Dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro”, si legge in una nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri. Prevista anche una riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile.
Governo, Meloni: Reddito di cittadinanza abolito a fine 2023
Stretta finale sul Reddito di cittadinanza, che è stato rivisto per il prossimo anno e scomparirà alla fine del 2023.
Siamo fedeli ai nostri principi: si continua a tutelare chi non può lavorare, aggiungiamo anche le donne in gravidanza, ma per chi può lavorare si abolirà alla fine del prossimo anno e non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decade alla prima offerta di lavoro.