Elon Musk ha licenziato altri dipendenti di Twitter, stavolta dal settore vendite dell’azienda, tagliando ulteriormente uno staff che era già stato decimato da tagli e dimissioni. Lo scrive Bloomberg, secondo cui l’azieda ha perso circa 5mila dipendenti da quando il miliardario ha rilevato l’azienda

Secondo diversi media specializzati come The Wall Street Journal, nelle ultime ore i dipendenti del reparto vendite di Twitter sono stati licenziati, anche se molti di loro avevano accettato di continuare a lavorare in azienda alle nuove condizioni annunciate da Musk.

La scorsa settimana, decine di lavoratori avevano lasciato l’azienda dopo che il nuovo proprietario aveva dato loro la scelta tra impegnarsi in “lunghe ore ad alta intensità” per costruire Twitter 2.0 o andarsene con una liquidazione di tre mesi. Secondo Bloomberg, le dimissioni sono state particolarmente numerose nei reparti tecnici, mentre in altri, come le vendite, molti hanno scelto di rimanere in azienda. I licenziamenti di queste ore cercano dunque, secondo le fonti, di bilanciare la forza lavoro di fronte a questa nuova situazione.

Musk licenzia ancora. Non solo dipendenti, via pure la pubblicità

Secondo una fonte di Bloomberg, un conteggio interno calcola il numero totale di dipendenti di Twitter al momento a circa 2.750 (forse meno, considerato che gli ultimi tagli potrebbero non essere contabilizzati). Prima di essere acquisita da Musk, la società aveva una forza lavoro di oltre 7mila persone.

L’azienda, che nel corso della sua storia ha operato quasi sempre in perdita, ha visto i propri ricavi calare drasticamente dopo l’acquisizione da parte di Musk, perchè molti inserzionisti hanno scelto di ritirare la propria pubblicità considerata la situazione caotica del social network.

Nelle scorse settimane, Musk aveva sostenuto che Twitter perde 4 milioni di dollari al giorno e la società dovrà anche far fronte all’enorme debito con le banche che hanno prestato denaro al miliardario per intraprendere l’acquisizione.