Si conclude oggi a Madrid l’Assemblea parlamentare della Nato, giunta alla 68° edizione. Per quanto concerne i dossier relativi all’Europa si è parlato di guerra in Ucraina, del futuro ingresso nell’Alleanza da parte di Finlandia e Svezia, infine della situazione in Kosovo che viene monitorato con attenzione e preoccupazione. Fonti interne riferiscono di un bilaterale tra Italia e Ucraina durante la sessione odierna.

Assemblea Nato, Zelensky parla da atlantista vero in videoconferenza

Tra i provvedimenti a conclusione dell’Assemblea parlamentare, la Nato ha adottato e approvato una risoluzione che “dichiara lo Stato della Russia, nel suo regime attuale, come Stato terrorista“. A fronte di tale etichetta, Mosca costituisce “la minaccia più diretta per la sicurezza euro-atlantica” e pertanto esprime “solidarietà indistruttibile” nei confronti dell’Ucraina, invitando i Paesi alleati a mantenere il sostegno militare a Kiev. Tale documento segue le prese di posizione contro il Cremlino quale esecutore riconosciuto dell’aggressione sia al G20 che in ambito Nazioni Unite.

Due delle sei risoluzioni approvate nei quattro giorni di lavori riguardano la guerra in Ucraina: si tratta del sostegno incondizionato a Kiev e la ratifica delle conseguenze economiche della guerra causata dalla Russia. Le altre risoluzioni riguardano gli aggiornamenti in materia di Difesa, il rafforzamento della Difesa informatica, la valutazione più stringenti sugli effetti legati ai cambiamenti climatici e un maggior controllo interno su possibili infiltrazioni legate alla corruzione.

Durante i lavori è intervenuto in videocollegamento il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha interpretato un discorso in cui emerge l’adesione valoriale tra Ucraina e Unione Europea che potrebbe confermare il futuro ingresso di Kiev a Bruxelles. Il leader ha fatto leva proprio sulla volontà del Paese di aderire alle organizzazioni atlantiste in un futuro processo di integrazione che sarà possibile solo se gli alleati faranno tutto il necessario per garantire la sicurezza dell’Ucraina. Particolare menzione per gli impianti nucleari, messi sotto pressione dal sabotaggio russo (un chiaro riferimento a Zaporizhzhia).

Il segretario generale Jens Stoltenberg ha invece posto l’accento su un altro tema importante: quello dei finanziamenti alla Difesa. Il 2% adottato in tutti i Paesi membri sono infatti “una base di partenza per futuri progressi” e non “un tetto agli investimenti”.