Desirée Mariottini, storia delle 16enne che ha scosso l’Italia. Si è chiuso senza clamorose sorprese il processo d’appello a Roma per l’omicidio della ragazzina di Cisterna di Latina morta, dopo essere stata drogata e violentata, la notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2018 in uno stabile abbandonato in via dei Lucani 22, nel quartiere romano di San Lorenzo. La corte, recependo le argomentazioni del sostituto procuratore generale, ha ribadito l’ergastolo per Mamadou Gara e Yousef Salia, la condanna a 27 anni per Brian Minthe e una a 24 anni e mezzo per Alinno Chima, accusati a vario titolo di aver violentato e ucciso con un mix di droghe la giovane.
Desirée Mariottini, storia delle 16enne che ha scosso l’Italia
Queste, comunque, le tappe della vicenda:
- 19 ottobre 2018: nella notte viene trovato il corpo senza vita di Desirèe
- 25 ottobre 2018: primi arresti da parte dei poliziotti della squadra mobile di Roma e del commissariato San Lorenzo. Si tratta dei senegalesi Mamadou Gara e Brian Minteh. In manette finiscono anche il nigeriano Alinno Chima e il ghanese Yusif Salia, fermato mentre si trovava a Foggia.
- 30 ottobre 2018: nella chiesa di San Valentino, a Cisterna di Latina, si celebrano i funerali di Desirèe. Amici e parenti indossano una maglietta bianca con l’immagine della 16enne sorridente in compagnia del papà e la scritta “Giustizia per Desirèe”.
- 21 giugno 2019: la procura di Roma chiude le indagini e contesta ai quattro il reato di concorso in omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione e somministrazione di droga a minore. Secondo il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Stefano Pizza, i quattro africani avrebbero abusato a turno della ragazza dopo averle fatto assumere un mix di droghe che ne hanno provocato la morte.
- 21 ottobre 2019: il gup Clementina Forleo firma i rinvii a giudizio dei quattro africani.
- 4 dicembre 2019: al via il processo in corte d’assise.
- 19 giugno 2021: il giudizio di primo grado si chiude con due ergastoli e due condanne a 27 e 24 anni e mezzo.