Giorno di festa oggi per i veneziani, impegnati nelle celebrazioni dedicate alla Madonna della Salute, ma per domani nella città è allarme acqua alta. Dopo il sole di domenica e il tempo stabile di lunedì, per martedì sono infatti attese forti piogge e venti, che innalzeranno il livello della marea fino a circa 160 cm, richiedendo l’innalzamento del Mose, forse già nella nottata tra il 21 e il 22 novembre. La Protezione civile del Comune ha intanto diramato un’allerta maltempo, ma ulteriori aggiornamenti arriveranno solo dopo la riunione del tavolo tecnico prevista per oggi.
Allarme acqua alta Venezia per martedì 22 novembre: già in nottata potrebbe essere attivato il Mose
La perturbazione che investirà tutto l’Adriatico già nel corso della nottata di oggi, con forti venti (scirocco fino a 80 chilometri all’ora) e piogge, creerà non pochi problemi alla città di Venezia, dove l’innalzamento delle acque potrebbe arrivare fino a 160 cm. Per questo motivo, la Protezione civile del Comune, sulla base dei dati del Servizio metereologico del Centro Funzionale decentrato (CFD) della Regione Veneto, ha diramato un’allerta maltempo per la giornata di domani, martedì 22 novembre, per probabili precipitazioni a carattere di rovescio e possibili temporali.
È prevista per oggi, intanto, una riunione del tavolo tecnico per aggiornare le previsioni dell’acqua alta, che con tutta probabilità richiederanno l’attivazione del Mose. La città continuerà così a restare all’asciutto, come fa già da qualche giorno grazie alle barriere trasparenti che circondano piazza San Marco, inaugurate ufficialmente sabato scorso alla presenza del ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Si tratta di barriere formate da cinquanta moduli dell’altezza di 120 cm, uniti da 55 pilastrini con sei varchi per l’accesso all’area della Basilica: strutture temporanee, in vista dei lavori per il rialzo dell’insula marciana, che potrebbero richiedere almeno tre anni, pensate per proteggere la città dalle acque alte intermedie sotto la soglia prevista per l’utilizzo del Mose (110 cm).
“Ero presente in quei momenti complicati quando non si poteva attraversare il centro della piazza” – ha commentato in occasione della cerimonia di inaugurazione Matteo Salvini, parlando dell’importanza del risultato ottenuto: ministro e autorità si sono ritrovati a camminare sulla piazza asciutta, mentre poco più in là, oltre le barriere, l’acqua raggiungeva i 94 cm di altezza, troppo pochi per azionare il Mose, ma abbastanza per allagare la piazza. “Nel 2024 termineranno i fondi di finanziamento della legge speciale – ha aggiunto Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia -, ma la nostra è una città che avrà sempre bisogno di attenzione e tutela […]. È un patrimonio per il mondo intero”. Per domani, con l’allerta meteo e l’acqua più alta dall’inizio dell’autunno, il Mose è già pronto ad alzarsi.
Come funzione il Mose a Venezia
Il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) è un’opera di ingegneria idraulica progettata per difendere la città di Venezia e la sua laguna dalle inondazioni causate dal fenomeno dell’acqua alta. La sua storia comincia nel 1966, quando la città viene devastata da una tremenda alluvione – con l’acqua che invade le case di circa 16mila persone – e comincia a rendersi necessario un intervento per mettere in sicurezza Venezia. Dopo anni di studi e lavori, si è arrivati ad ideare il Mose, un sistema di quattro barriere, costituito da 78 paratoie mobili indipendenti tra loro, che hanno il compito di separare temporaneamente la laguna dal mare in caso di eventi di acqua alta e poste all’altezza dei principali varchi naturali del cordone litoraneo attraverso le quali la marea del mar Adriatico si propaga nella laguna. In condizioni di marea normali, le paratoie restano adagiate sul fondale; in caso di necessità, cioè dai 110 cm in poi di acqua, vengono innalzate, bloccando il passaggio.