Stefano Bonaccini rimarca la sua candidatura a segretario del Partito Democratico. Una decisione che era già nell’aria, ma la cui conferma è arrivata da parte dello stesso governatore dell’Emilia Romagna nel discorso al suo circolo di Campogalliano (Modena). Bonaccini spera dunque di diventare il nuovo leader dem il prossimo 19 febbraio, quando si terranno le primarie Pd. Il futuro candidato ha parlato alla trasmissione L’Aria che Tira su La7, svelando le ragioni della sua scelta.
Voglio rigenerare il Pd, costruire una nuova classe dirigente, far diventare il Pd un partito popolare e mai populista e immaginare di costruire una società migliore.
Una ventata d’aria fresca necessaria per i dem, perché secondo Bonaccini “Senza il Pd non c’è nessun centrosinistra che batte la destra”.
Il mio impegno è costruire le condizioni, tra cinque anni in una lunga traversata, per riportare la sinistra, il Pd al governo del Paese.
Pd, Bonaccini a Terzo Polo e M5S: “Abbiamo il dovere di pretendere opposizione a questo governo”
Sempre durante la trasmissione condotta da Myrta Merlino, arriva da Bonaccini una chiosa anche sul Terzo Polo di Renzi e Calenda e sul M5S di Conte.
Io starei attento a presentare come vincenti forze che hanno perso come e più di noi. Noi siamo ancora il secondo partito di questo Paese, il primo partito fra le opposizioni. I sondaggi contano poco, contano i voti nelle urne. Ora abbiamo il dovere di fare bene opposizione e pretendere anche dalle altre opposizioni che si faccia opposizione a questa destra e a questo governo.
L’avvertimento agli altri membri dell’opposizione è insomma quello di fare squadra, poiché l’apporto del Pd è considerato troppo importante per tutte le forze politiche di minoranza.
Terzo Polo e M5s si mettano in testa che senza Pd non c’è coalizione in grado di battere la destra. Mi pare che sia Renzi e Calenda da un lato, sia Giuseppe Conte dall’altro non abbiano dato un gran contributo a battere Meloni e la destra. Andare da soli è una scelta legittima, ma è stato il più grande aiuto a vincere contro la destra.