Gianluca Vialli come sta oggi. Dopo una carriera da sportivo, l’ex calciatore deve vedersela con un brutto male che lo ha colpito già da qualche anno, ovvero, da quando nel 2017 gli è stato diagnosticato un tumore al pancreas.

Gianluca Vialli come sta oggi: “Io ho paura di morire

Con la determinazione e la tenacia che da sempre lo contraddistinguono, Gianluca Vialli tiene duro nonostante la malattia avanzi con il tempo. Ma l’ex calciatore non si arrende.

Gianluca Vialli è tornato davanti le telecamere di Una semplice domanda condotto da Alessandro Cattelan, per Netflix, parlando a cuore aperto della sua delicata malattia non nascondendo le sue insicurezze: Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato. Cerco di non perdere tempo, di dire ai miei genitori che gli voglio bene. E mi sono reso conto che non vale più la pena di perdere tempo e fare delle stronzate. Fai le cose che ti piacciono e di cui sei appassionato, per il resto non c’è tempo. E ha aggiunto: “La malattia non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti bellissimi. La vita (e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno) è fatta per il 20 per cento da quello che ti succede ma per l’80 per cento dal modo in cui tu reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un’opportunità. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro, ehSpero di vivere il più a lungo possibile, però mi sento molto più fragile di prima”.

Da quel momento in poi, come sua abitudine fare, Gianluca Vialli ha preferito la scia del silenzio tornando a vivere il quotidiano lontano dai riflettori dei media, il tutto sempre nel massimo de riserbo e della tutela della propria privacy e nel sostegno da parte dei tifosi di calcio che non è mai mancato al Capo della delegazione della nazionale. E i sui suoi propositi per il futuro, ma soprattutto per il presente, spera di essere un esempio, non solo per chi gli è accanto, ma anche per tutte le persone che lo hanno sempre appoggiato e sostenuto nel corso della sua carriera.

Il tumore non ferma la carriera di Vialli

La malattia, tuttavia, non ferma Vialli che nel marzo 2019 viene nominato dalla FIGC ambasciatore italiano per il campionato d’Europa, insieme a Francesco Totti. Campionato poi rimandato per via della pandemia da Covid-19.

Dal novembre 2019 diviene dirigente della FIGC con il ruolo di capo delegazione della nazionale italiana allenata da Roberto Mancini.

Le vittorie come migliore centravanti degli anni ’80 e ’90

Tra i migliori centravanti degli anni ‘80 e ‘90 del XX secolo, Gianluca Vialli rientra nella ristretta cerchia dei calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, unico fra gli attaccanti. Vincitore di numerosi trofei in campo nazionale e internazionale, è stato capocannoniere dell’Europeo Under-21 1986, della Coppa Italia 1988-1989 — in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo—, della Coppa delle Coppe 1989-1990 e della Serie A 1990-1991.

Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988); al suo attivo anche 21 gare e 11 gol con l’Under-21, con cui ha disputato due Europei di categoria (1984 e 1986).