A che età si va in pensione? Al momento è ancora in vigore quota 100, un sistema per l’accesso alla pensione che permette di anticipare l’ uscita dal lavoro al momento in cui la somma tra l’età del lavoratore e il numero di anni di contributi accreditati è 100; ad esempio 60 anni di età e 40 di contributi o 61 anni di età e 39 di contributi.

A che età si va in pensione?

Quota 100 è però in scadenza il 31 dicembre del 2022. Dopodichè, senza interventi da parte del governo, tornerebbe in vigore la legge Fornero, che prevede pensione di vecchiaia a 67 e con almeno 20 anni di contributi e pensione anticipata indipendentemente dall’età e con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Il governo Meloni però ha già dichiarato che non si tornerà alla Fornero, ci sarà una soluzione ponte nel 2023, per poi realizzare una riforma completa delle pensioni.

Quota 103 nel 2023

Sul fronte pensioni 2023 il governo avrebbe deciso così: proroghe fino al 31 dicembre dell’anno prossimo di Opzione donna e Ape Sociale, e Quota 103. Di cosa si tratta? Si potrà lasciare il lavoro con 41 anni di contributi (argomento forte della campagna elettorale della Lega) unendola però a una soglia anagrafica (62 anni) andando a costituire una sorta di Quota 103 “semplificata”.

Quasi 45mila i lavoratori che potrebbero sfruttare questa via per andare in pensione. Secondo il Sole 24 Ore, il costo del mix “62+41” (Quota 103) “dovrebbe avvicinarsi ai 700 milioni, rendendo così possibile la destinazione della restante fetta della dote al prolungamento di un anno di Opzione donna, che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata con il ricalcolo contributivo dell’assegno, e dell’Ape sociale”.

Come si andrà in pensione nel 2023

Quota 103 sarebbe dunque una soluzione ibrida che unirebbe Quota 41 (andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età) all’età anagrafica di 62 anni. Andrebbe duqnue in pensione chi ha compito 62 anni e ha un minimo di 41 anni contributi. Questo meccanismo andrebbe a sostituire, solo per il 2023, quota 102 (un’età anagrafica di almeno 64 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni) che scadrà a fine 2022.

Opzione donna

Per le quote rosa c’è Opzione donna, prorogata per tutto il 2022, che consente alle lavoratrici che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2022, contributi di 35 anni e 58 anni d’età (se dipendenti) o di 59 (se autonome) di accedere alla pensione, calcolata secondo il sistema contributivo con un taglio dell’assegno di circa il 25-30%.

Ape sociale

Infine l’Ape sociale consente a determinate categorie di lavoratori (soggetti disoccupati, invalidi, che assistono familiari con disabilità, addetti a lavori gravosi) di accedere alla pensione a partire dai 63 anni, con anzianità contributiva a 36 anni (30 se disoccupati, disabili o caregiver).

Pensione di vecchiaia

Per chi vuole attendere la pensione di vecchiaia, i requisito restano 67 anni con almeno 20 di contribuzione, oppure 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall’età. Alcune categorie di lavoratori, attivi in settori rischiosi o che svolgono attività particolarmente pesanti, possono andare in pensione con 66 anni e 7 mesi di età e 30 di versamenti.