Coop moglie Aboubakar Soumahoro. Aboubakar Soumahoro, ex sindacalista dei braccianti, dal 25 settembre anche deputato eletto da indipendenti nella lista di Verdi e Sinistra, commenta nuovamente l’inchiesta della Procura di Latina sulle coop che sarebbero state gestite da moglie e suocera.

Coop moglie Aboubakar Soumahoro

Soumahoro tenta di fare chiarezza sulla vicenda dell’indagine che vede coinvolte Liliane Murekatete, moglie del deputato, e la suocera Marie Terese Mukamitsindo. Tutto nasce dalla denuncia da parte del sindacato Uiltucs sulle condizioni di lavoro nelle coop Karibu e Consorzio Aid, che sarebbero gestite dalle due donne.

“Mi dite cosa vi ho fatto? – inizia così lo sfogo del sindacalista e neo deputato dell’Alleanza Sinistra e Verdi – È da una vita che sto lottando per i diritti delle persone”. E poi, tanto per chiarire aggiunge: “Mia moglie attualmente è disoccupata, è iscritta all’Inps”.

Con le mani giunte, un pianto disperato, Aboubak Soumahoro ricorda la sua storia: “Sono una persona integra. Pulita. Lustratore di scarpe, figlio di un contadino e di una casalinga. Ho sempre lottato per la dignità del lavoro, tutta la mia vita è stata caratterizzata dalla lotta contro qualsiasi forma di sfruttamento. Voi mi volete morto ma non ci riuscirete”.

“Mia moglie è disoccupata e iscritta all’Inps, non possiede allo stato attuale nessuna cooperativa. Perché non parlate con lei? Quando l’ho conosciuta lavorava già nell’ambito dell’accoglienza”. Oppure “parlate con mia suocera – dice ancora Soumahoro sull’inchiesta della Procura di Latina in cui il suo nome non compare – chiedete a lei che è proprietaria della sua cooperativa: sarò il primo a scioperare con i dipendenti e a lottare per i loro diritti”.

Le parole della suocera di Soumahoro

I dipendenti della cooperativa Karibu denunciano stipendi non pagati per 400mila euro? “Non abbiamo soldi da dargli perché lo Stato non ci paga in tempo: tra burocrazia e Covid i fondi arrivavano anche dopo un anno e mezzo.

Il mio errore è stato non licenziarli prima. Quando ci siamo accorti che gli anticipi dello Stato arrivavano troppo tardi avrei dovuto avere il coraggio di farlo, ma li conosco da vent’anni e ho preferito aspettare”.

A parlare in un’intervista a Repubblica è Marie Thérèse Mukamitsindo, suocera del neo-deputato ed ex sindacalista Aboubakar Soumahoro, coinvolta in un’indagine della Procura di Latina su presunti mancati pagamenti ai lavoratori e maltrattamenti ai migranti ospiti della coop di cui è presidente. Lei giura di non aver intascato un euro dei fondi ricevuti dallo Stato (fino a dieci milioni l’anno): “Tutto è stato speso per i rifugiati, a cui ho dedicato 21 dei miei 68 anni. Tutto è rendicontato e posso provarlo”