Caro bollette governo. Allo studio c’è un “mix di aiuti”, per coprire i primi tre mesi del 2023. Dovrebbero essere confermati lo sconto benzina, il bonus sociale ed i crediti di imposta, che pero’ si vogliono portare dal 30 al 35% per le piccole attività commerciali.

Caro bollette governo

Il documento dovrebbe aggirarsi attorno ai 32 miliardi di euro. Gran parte andranno alla mitigazione del caro energia, con il rinnovo dei provvedimenti già in essere e il varo di alcune misure in favore dei redditi più bassi. Calcolando crediti d’imposta, rateizzazioni e taglio delle accise, due terzi delle risorse sono destinati alle misure a sostegno di imprese e famiglie per arginare i rialzi dei prezzi dell’energia.

“Siamo al lavoro su una legge finanziaria attenta a famiglie e imprese, con particolare attenzione ai redditi bassi: un provvedimento per fronteggiare il caro bollette e sostenere milioni di cittadini in questo periodo difficile e delicato”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un post su Facebook.

Il frige benefit del Decreto aiuti quater

Il governo Meloni ha già aumentato la soglia dei fringe benefit a 3mila euro con il decreto Aiuti quater, approvato il 10 novembre. Si tratta di aiuti inseriti nel contratto di lavoro e comprendono – di norma – beni come buoni pasto, copertura sanitaria, sport e palestre. Il governo Draghi aveva deciso di inserire anche le bollette tramite il decreto Aiuti bis.

Il commento di Confindustria

“Noi siamo autonomi, apartitici e agovernativi. Non tifiamo ne’ per una parte ne’ per l’altra, noi tifiamo per l’Italia e stiamo nel merito e, stando nel merito, per quanto riguarda gli annunci sulla legge di bilancio, e’ positivo il fatto che il governo si e’ impegnato a mettere tutte le risorse disponibili per fronteggiare il caro-bolletta”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervenendo all’assemblea di Confindustria Verona. Bonomi ha ricordato che prima della pandemia la bolletta energetica era di 8 miliardi di euro, “quest’anno arrivera’ a 110 miliardi e questo da’ l’idea dell’impatto che le nostre imprese hanno dovuto sostenere’, spiegando che ‘se nel 2021 e 2022 abbiamo avuto un extragettito di 60 miliardi grazie al rimbalzo del Pil, molto probabilmente nel 2023 non l’avremo’. Infatti, ha ricordato Bonomi, ‘la Nadef dice che il Pil salira’ del +0,6%, alcuni osservatori internazionali prevedono recessione: -0,1% e -0,7%. E’ difficile dire cosa accadra’, ci sono troppe variabili ma e’ sicuro che ci sara’ rallentamento e non avremo comunque piu’ quelle risorse”.