Se avete un’anima abbiate il rispetto per il dolore di una famiglia. Non suonate e non fate domande!“.
Questo il messaggio lasciato dai familiari di Giandavide De Pau – il 51enne accusato dell’omicidio di tre prostitute avvenuto giovedì nel quartiere romano di Prati – attaccato al portone della casa di famiglia in via Esperia Sperani, in zona Ottavia, nella periferia nord di Roma. Davanti allo stabile una volante della polizia di stato.
Nel frattempo, è previsto per l’inizio della settimana prossima l’interrogatorio di convalida del fermo per Giandavide De Pau, il 51enne accusato dell’omicidio delle tre prostitute – la colombiana 65enne Marta Castano Torres e due cittadine cinesi ancora non identificate – accoltellate a morte tra le 10 e le 13 di giovedì scorso nel quartiere romano di Prati.
Serial killer Roma. Prima convalida e poi udienza al Gip
L’atto istruttorio non sarà però prima di martedì: il pm titolare del fascicolo dovrà chiederne la convalida e poi verrà fissata l’udienza davanti al gip. A De Pau – che ha passato la prima notte nel carcere di Regina Coeli – è contestato il triplice omicidio aggravato, ma al momento non la premeditazione.
L’uomo è stato fermato ieri a Primavalle grazie alle telecamere e alla segnalazione della sorella. Ha precedenti per violenza sessuale e ha sofferto di problemi psichici.
“Sono andato da mia madre e mia sorella con i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per due ore sul divano e poi, alle 6 di mattina, sono arrivati i poliziotti che mi hanno bloccato”, ha ricordato agli inquirenti.
In un momento di lucidità e di fatto ammettendo di aver aggredito le prime due donne, ha detto: “Mi contestate due omicidi, quindi non avrebbe senso negarne un terzo“. In serata è stato condotto a Regina Coeli.
Domani sarà affidato l’incarico al medico legale per eseguire le autopsie sul corpo delle tre donne. L’atto istruttorio verrà effettuato all’istituto di medicina legale del Policlinico Agostino Gemelli dove le si trovano le tre salme. Obiettivo di chi indaga è tentare di accertare che le ferite sui corpi delle tre prostitute siano state provocate dalla stessa lama, tipo stiletto.