L’effetto dell’inflazione crescente potrebbe abbattersi su un altro tema che riguarda milioni di italiani: quello delle multe stradali. A lanciare l’allarme è Simone Baldelli, ex deputato di Forza Italia e già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui consumatori. Si accodano alla richiesta anche le principali associazioni dei consumatori, tra cui Codacons e Assoutenti.
Alla base delle preoccupazioni emergenti c’è l’art. 195 del Codice stradale, il quale afferma che le tariffe delle infrazioni devono essere aggiornati ogni due anni sulla base dei dati dell’inflazione registrati dall’Istat. Scadenza che riguarderà proprio l’anno che sta per concludersi e che dovrebbe adeguare le tariffe dal primo gennaio 2023.
Inflazione e multe, il collegamento è nel Codice stradale
Baldelli spiega la semplice richiesta che presenterà al governo e al Parlamento: l’introduzione di una norma per bloccare l’aumento degli importi delle multe stradali a causa dell’elevata inflazione.
Per capire a quanto ammonta l’esborso extra allo stato attuale, si considera sempre l’ultimo mese prima della scadenza del biennio: ora, con il dato di ottobre che recita +11,7% si capisce che il rincaro applicato alle infrazioni stradali avrà un peso significativo specialmente sulle violazioni più gravi. Se da un lato il divieto di sosta avrà un aumento lieve (da 42 a 46 euro), l’uso del cellulare alla guida uno un po’ più marcato (da 165 a 183 euro) così come l’attraversamento di un incrocio con un semaforo rosso (sempre da 165 a 183), le stangate maggiori riguarderanno autovelox e limiti di velocità (oltre i 60 km/h di superamento si passa da 845 a 938 euro). Giusto per completare la disamina, la guida in stato di ebbrezza passa da 543 a 602 euro, la sosta sulla piazzola riservata ai disabili da 168 a 186 euro e infine la mancata revisione del veicolo da 173 a 190 euro.
Da Treviglio il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha intercettato questa richiesta e promette di fare il possibile per scongiurare un nuovo aumento, magari già nella Manovra. Sul dossier da sottolineare anche le parole di Assoutenti tramite il presidente Furio Truzzi: quest’ultimo rimarca come gli introiti da multe stradali (circa 3 miliardi all’anno) “dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale” e non utilizzati a “coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali”. Come soluzione alternativa Truzzi propone di penalizzare con i punti della patente anche le infrazioni più leggere.