Mondiale amaro per la Ferrari che, dopo un inizio promettente, si è persa in una marea di errori di strategia e non solo che le sono costati il titolo già da metà stagione.
Il secondo posto nella classifica costruttori e piloti è solo un magro premio di consolazione per una scuderia come quella di Maranello che ha storia e tradizioni vincenti, anche se l’ultimo Mondiale vinto è un lontano ricordo.

Mattia Binotto si toglie qualche sassolino dalla scarpa a giochi finiti e analizza il difficile campionato a partire dalla gara appena conclusa arrivando a fare una panoramica sugli obiettivi dichiarati dalla stampa ma non dagli addetti ai lavori, per concludere con un pensiero a Charles Leclerc, per la prima volta in carriera al secondo posto in classifica piloti.

L’opinione sull’ultima gara

È un secondo posto importante, nelle due classifiche, frutto della stagione. Abbiamo lavorato bene in quest’ultimo weekend e le illazioni non ci hanno distratto. Il piazzamento è meritato: andavamo come la Red Bull e più forte della Mercedes. Bene le strategie e i pit-stop

Binotto: “Vincere e lottare per vincere sono cose diverse”

La squadra cresciuta e continua a farlo. Nessuno aveva scommesso sul fatto che potessimo essere così competitivi da subito, dopo il cambio di regolamento. E’ chiaro che tra lottare per la vittoria e vincere c’è una sostanziale differenza e abbiamo dimostrato di non essere sufficientemente maturi per questo. Continuiamo quindi a lavorare per coltivare questa ambizione

I complimenti a Leclerc

È stato molto bravo e ha guidato estremamente bene. Ci siamo concentrati nel weekend sulla messa a punto del passo gara e lui ha eseguito perfettamente il piano. Ha gestito i primi giri, senza stressare troppo le gomme, per poi salire di livello e questo gli ha permesso di arrivare davanti a Perez e di centrare l’obiettivo