Nella mattina di oggi, Domenica 20 Novembre 2022, sono terminate le operazioni di bonifica dell’ordigno bellico rinvenuto a Orvieto, lungo gli argini del fiume Paglia.
Il ritrovamento era avvenuto in località Ciconia nei giorni scorsi durante i lavori di manutenzione e irrobustimento delle sponde del corso d’acqua, a poca distanza dal ponte dell’Adunata.
La bomba, del peso complessivo superiore a 200 chilogrammi, è risalente alla Seconda Guerra Mondiale ed è di fabbricazione statunitense. Molto probabilmente era stata lanciata da un velivolo militare ma l’impatto al suolo non aveva fatto brillare il dispositivo, rimasto poi inesploso fino ad oggi.
Per evitare un’improvvisa detonazione, la bomba quindi è stata dapprima resa inefficace e poi è stata rimossa dalla sua sede per essere trasportata in un luogo più sicuro. Infatti è previsto il successivo trasporto dell’ordigno nel sito di brillamento individuato nella cava in località Pian d’Ischia.
Tutte le operazioni sono state condotte dagli addetti artificieri del reggimento Genio ferrovieri di Castel Maggiore.
La decisione di mettere in sicurezza l’area e rendere inefficace l’esplosivo è derivata dalle preoccupanti piogge cadute in zona negli ultimi giorni. Gli esperti infatti hanno allarmato che un eventuale innalzamento delle acque del fiume avrebbe potuto creare problemi all’ordigno e la sua potenziale deflagrazione. L’aumento della portata idrica nel corso d’acqua avrebbe potuto infatti strappare il residuato bellico dalla sua sede e trasportarlo a valle, con inevitabili rischi di collisione.
Orvieto ordigno bellico: messa in sicurezza dell’area
Gli esperti del reparto artificieri hanno analizzato l’ordigno subito dopo il suo ritrovamento e hanno individuato l’area di interesse di un possibile scoppio dello stesso in una zona di raggio di 826 metri. Il successivo piano di messa in sicurezza ha deliberato l’evacuazione di tutti i residenti nella zona, per le ore necessarie alle operazioni di disinnesco.
L’ordinanza ha interessato dunque ben 2400 abitanti della zona tra Orvieto Scalo e Ciconia, che hanno dovuto abbandonare le proprie dimore dalle ore 6:00 di questa mattina. Queste persone sono state trasportate attraverso autobus e accolti in un’area predisposta accanto allo stadio Muzi.
Il programma infatti comprendeva l’inizio delle operazioni di despolettamento della bomba alle ore 7:00 per poi concludersi entro le ore 11:00.
A partire dalla stessa ora è stato bloccato l’accesso pedonale e veicolare all’interno dell’area potenzialmente a rischio esplosione: gli addetti hanno infatti delimitato la zona con cancelli di controllo presidiati da forze dell’ordine e volontari della Protezione civile.
Allo stesso modo dalle ore 8:00 è stata bloccata la circolazione ferroviaria sulla tratta Firenze – Roma, sia su linea ordinaria che su quella ad alta velocità, fra Orvieto Sud e Orvieto Nord. I treni regionali hanno terminato la loro percorrenza alla stazione di Orvieto. Quelli diretti a Firenze e a Roma sono stati cancellati e sostituiti da collegamenti su autobus.
L’accesso alla rete autostradale è stato invece precluso a partire dalle ore 7:00 in entrambi i sensi di percorrenza, per il tratto compreso tra i caselli di Orte e Valdichiana.
Operazioni terminate in anticipo
Come da programma, l’attività di messa in sicurezza dell’ordigno bellico sarebbe dovuta durare alcune ore e terminare alle ore 11:00. Tuttavia l’efficienza del personale coinvolto ha permesso di anticipare la tabella di marcia e concludere tutte le operazioni senza intoppi entro le ore 9:00.
Ed infatti alle ore 8:57 la prefettura di Terni ha dichiarato che le spolette della bomba erano state rimosse con successo e perciò l’ordigno non era più pericoloso.
Da quest’ora dunque tutta l’area interdetta è stata riaperta alla circolazione pedonale e su mezzi. La linea ferroviaria ha ripreso la sua ordinaria funzionalità, così come è tornata alla normalità la percorrenza del tratto di autostrada A1 interessato dal blocco. Alle 9:15 è stato rimosso anche il divieto di sorvolo della zona.
Nelle ore immediatamente successive sono lentamente ma senza alcun problema proseguite le operazioni di trasferimento degli abitanti che hanno potuto così fare rientro nelle loro residenze con qualche ora di anticipo rispetto a quanto previsto.