Gianni Bisiach moglie e figli: tutto sul giornalista morto oggi all’età di 95 anni. Il mondo del giornalismo è in lutto per la scomparsa dello storico giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo italiano, autore di importanti inchieste per la Rai.
Bisiach è morto a Roma, nella struttura per anziani Villa sacra Famiglia a Monte Mario dove viveva. Nel corso della sua vita il giornalista e scrittore aveva legato il suo nome soprattutto a inchieste e speciali sulla storia realizzati per la Rai, per il settimanale Tv7 e per il Tg1, dove curò per anni la rubrica intitolata “Un minuto di storia”.
A confermare il decesso di Gianni Bisiach è stato l’avvocato Giorgio Assumma, che era legato allo scrittore da una lunga e profonda amicizia, che all’Adnkronos ha raccontato:
“Purtroppo, sono stato svegliato da una telefonata della segretaria di Gianni, che mi informava della sua scomparsa. Gianni non aveva parenti e quindi con un po’ di amici stiamo cercando di organizzare una camera ardente e un saluto. Una delle ultime volte in cui l’ho sentito, capendo che la fine era ormai vicina, mi disse che avrebbe voluto essere ricordato come un buon italiano, che aveva servito la patria con assoluta dedizione”.
Appresa la notizia della morte del giornalista, la Rai, nelle figure della presidente Marinella Soldi e dell’Amministratore Delegato Carlo Fuortes ha ricordato Bisiach:
“Con Gianni Bisiach scompare una personalità di spicco dell’informazione italiana e una delle firme che hanno contribuito alla storia della Rai”.
“Carriera eclettica e percorso professionale poco usuale, Bisiach è passato dalla pratica della medicina all’indagine dell’attualità e alla rievocazione delle vicende storiche. Nell’informazione del servizio pubblico questo grande curioso ha trovato l’ambiente ideale per esprimere la sua capacità di racconto. Un legame durato 60 anni e centinaia di prodotti di qualità: inchieste e interviste esclusive, rubriche come “Radio anch’io” e “Un minuto di storia”. A familiari e amici la vicinanza della Rai, si legge nel cordoglio della tv di Stato.
A ricordare Bisiach anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:
“Sono profondamente rattristato per la scomparsa di Gianni Bisiach, uno dei protagonisti della storia del giornalismo italiano del secondo Novecento che ha dato molto alla Rai e più in generale alla televisione nazionale. Ero legato a lui da sincera amicizia in un rapporto personale al quale devo molto. Esprimo sincero cordoglio a nome mio e del governo per questo grave lutto che colpisce il mondo della cultura”.
Gianni Bisiach moglie e figli: il ricordo della sua vita privata
Bisiach era nato a Gorizia il 7 Maggio 1927, ed era stato per anni una firma di spicco per la Rai per la quale, negli anni Sessanta, creò il titolo Tv7 per la nuova rubrica settimanale di approfondimento legata al telegiornale.
Laureato in medicina e chirurgia con il massimo dei voti alla scuola di medicina di Asmara e all’Università di Roma, si era specializzato in anestesia e radiologia, Bisiach si era anche dedicato alla ricerca, fino all’ingresso in Rai negli anni Cinquanta e il via alla sua carriera di giornalista e scrittore.
Non si sa praticamente nulla della vita privata di Bisiach. Sconosciuto anche il nome della moglie di cui è presente soltanto una foto in rete. Il giornalista era molto riservato e non si sa se abbia avuto o meno figli. Il funerale si terrà nella sua amata Gorizia dove era nato.
La carriera
Nel 1969 Bisiach realizza “I due Kennedy”, quasi un instant-movie, che ricostruisce la carriera politica, l’ascesa e poi la fine violenta dei fratelli del sogno americano spezzato, John e Bob.
Negli anni Sessanta, sbarca in Rai dove racconta le spedizioni polari di Umberto Nobile, ma, soprattutto, firma nel 1962 “Rapporto da Corleone”, un’inchiesta sulla mafia, a partire dall’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, che fa scuola, con testimonianze in presa diretta.
Nello stesso anno tiene a battesimo Tv7, rubrica settimanale di approfondimento del telegiornale di Rai 1 che è trasmesso ancora oggi. Durante tutto il decennio collabora con Walter Cronkite della Cbs, conosce Robert Kennedy, che intervista per il documentario “La pena di morte nel mondo”, fa lo stesso con il direttore della Cia William Colby. Testimonia poi i primi successi dei Beatles, porta le telecamere in Etiopia e alla corte dello Scià di Persia.
Bisiach anticipa le grandi inchieste sulla storia del Novecento: conosce il procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison, lo stesso che farà riaprire il caso Kennedy e ispirerà nel 1991 il film di Oliver Stone “JFK”. Al capo di Stato assassinato a Dallas il 22 Novembre 1963 il giornalista dedica anche una biografia di successo, “Il presidente”.
L’ultima rubrica di Bisiach, per tredici anni dal 2001 al 2013, è “Un minuto di storia” del Tg1. Solo lui che la storia l’aveva vista, fatta e raccontata ai primi telespettatori del bianco e nero poteva permettersi di condensarla in sessanta secondi.