Con il rinnovo del contratto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica il 18 novembre 2022, il Ministero dell’Istruzione ha disposto degli aumenti di stipendio per i docenti e per il personale ATA in misura pari a 100 milioni di euro.
In particolare, per quanto riguarda l’anno 2022, questi 100 milioni di euro sono stati suddivisi nel seguente modo:
- 85,8 milioni di euro per il personale docente;
- 14,2 milioni di euro per il personale ATA.
L’accordo raggiunto il 10 novembre 2022 è stato finalmente pubblicato in Gazzetta ed è entrato in vigore a partire dalla giornata di oggi, sabato 19 novembre 2022, in attesa della conversione in legge da parte del Parlamento, la quale dovrà avvenire entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione.
“Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge”.
Aumenti stipendio docenti e ATA: che cosa stabilisce il decreto pubblicato in Gazzetta
L’Art. 14, comma 3, del decreto legge n. 176 del 18 novembre 2022, intitolato “Misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica” e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18 novembre 2022, dispone quanto segue:
“All’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, dopo il comma 606, è inserito il seguente: «606-bis. Per l’anno 2022 il fondo di cui al comma 606 è incrementato di 85,8 milioni di euro per il personale docente. Per l’anno 2022 e’ autorizzata la spesa di 14,2 milioni di euro da destinare al compenso individuale accessorio del personale ATA».”.
Dunque, all’interno del decreto legge pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana di ieri è stato inserito anche l’accordo del 10 novembre 2022, raggiunto tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e le Organizzazioni sindacali. Nel prossimo paragrafo andremo a specificare che cosa prevede in particolare questo accordo.
Accordo tra il ministro dell’Istruzione e le Organizzazioni sindacali: ecco le parole di Giuseppe Valditara
L’accordo raggiunto riguarda 1 milione e 200mila lavoratori del comparto scolastico, relativo al periodo che va dal 2019 al 2021.
Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara lo considera “anzitutto in un’anticipazione relativa alla parte economica, che permetterà al personale scolastico di vedersi riconosciute già nel cedolino di dicembre le somme relative agli arretrati maturati, per una voce media di 2.000 euro, i quali andranno ad aggiungersi allo stipendio e alla tredicesima”.
“Fermo restando la disponibilità per l’anno 2022 dei suddetti 100 milioni di euro aggiuntivi, sono destinati a decorrere dall’anno 2022 89,4 milioni di euro per gli incrementi del personale docente e 14,2 milioni di incrementi per il personale Ata“.
“Oggi è una giornata storica, caratterizzata anzitutto da un nuovo modo di intendere il rapporto tra il governo e le parti sociali, impostato sul confronto costruttivo e sulla risoluzione pragmatica dei problemi. Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola.
Con questo accordo otteniamo lo sblocco di risorse per Natale e, grazie anche alle risorse aggiuntive di 100 milioni deliberate nel decreto legge, l’implementazione di un aumento medio dello stipendio dei docenti pari immediatamente a 100 euro mensili, e a regime a quasi 120 euro mensili, incremento più consistente degli ultimi contratti.
Diamo così un primo segnale concreto sul tema delle retribuzioni, fondamentale per rivalorizzare e restituire autorevolezza alla figura del docente. Siamo consapevoli che si tratta di un primo passo, un primo passo atteso da tanto tempo e ottenuto in un contesto peraltro difficile a causa della crisi energetica: abbiamo voluto dare subito un chiaro segnale politico di svolta rispetto al passato”.
Semplicemente un rinnovo vergognoso, offensivo e umiliante per i lavoratori della scuola.
Complimenti ai firmatari per la coerenza dimostrata. Prima si fanno dichiarazioni di lotta, poi ci si accorda per un piatto di lenticchie. I lavoratori meritano rispetto, ma ormai i sindacati sono incapaci di intendere cosa ciò significhi.