È stato arrestato il presunto serial killer che a Roma ha seminato il panico tra le prostitute del quartiere Monti, dove ne avrebbe uccise tre.
Giandavide De Pau, 51 anni e con un passato legato alla criminalità organizzata, è stato interrogato negli uffici della Questura dove ha rilasciato dichiarazioni che non sembrano lasciare spazio a equivoci.
L’ex autista del clan dei Senese ha parlato in un interrogatorio fiume, da cui sono emersi i primi particolari dei tre omicidi e degli attimi successivi.
De Pau: “Di quei momenti ricordo solo il sangue”
Sette ore di colloquio che hanno cercato di ricostruire i drammatici omicidi, anche se il serial killer di Roma ha dichiarato di avere diversi buchi di memoria.
Ricordo di essere stato in quella casa di via Riboty con delle ragazze cinesi e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro ma poi ho un black out e non più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo, ho solo vagato per due giorni senza mangiare né dormire. Dopo avere vagato per due giorni, sono andato a casa di mia madre e mia sorella con i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per circa due ore e poi sono arrivati i poliziotti a prendermi intorno alle sei di mattina
Serial killer a Roma: i tre omicidi, la segnalazione e l’arresto
Le tre escort furono uccise nel quartiere Prati di Roma a poche ore di distanza l’una dall’altra. L’arresto di De Pau è arrivato dopo una segnalazione di un parente e alle testimonianze delle ultime ore, con elementi fondamentali forniti da cittadini cubani e una escort che avrebbe dichiarato di essere uscita con l’assassino.
Dopo l’arresto il questore di Roma, Mario della Crippa, ha emesso una nota dicendo che ora la situazione è sotto controllo.
La situazione è sotto stretto controllo e riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare ad essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno. In merito ai tragici fatti che si sono verificati nel quartiere Prati siamo estremamente soddisfatti per il lavoro che sta portando avanti la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica, in sinergia informativa con l’Arma dei Carabinieri, seguendo le indicazioni della Procura della Repubblica