Mentre la guerra in Ucraina continua gli spiragli di tregua non sono visti di buon occhio da Kiev: secondo il Premier Zelensky infatti Mosca vorrebbe una tregua per raccogliere le forze, non per far terminare il conflitto.

La cessazione della guerra di per sé non garantisce la pace. La Russia ora cerca una breve tregua per recuperare le forze. Alcuni potrebbero definirla la fine della guerra, ma una tale tregua non farà che peggiorare la situazione.

Anche il consigliere ucraino Mykhailo Podolyak ha ribadito che l’Ucraina non si metterà in ginocchio di fronte alla Russia per una questione di “esistenza” e ha negato le “teorie del complotto” sulla resa.

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha dichiarato che quasi metà del sistema energetico è fuori uso.

Purtroppo la Russia continua a effettuare attacchi missilistici contro le infrastrutture civili e critiche dell’Ucraina. Quasi la metà del nostro sistema energetico è disabilitato

La situazione di Zaporizhzhia

Nel frattempo il capo dell’amministrazione militare regionale della zona, Oleksandr Starukh, ha dichiarato che oltre 17mila persone sono rimaste senza riscaldamento a fronte degli attacchi russi..

La conseguenza dell’attacco nemico notturno a Zaporizhzhia è stata un’interruzione della fornitura di riscaldamento in uno dei quartieri della città. Le esplosioni dei razzi hanno danneggiato le condutture del riscaldamento centrale e interrotto la fornitura a 123 grattacieli, in cui vivono più di 17.000 persone

Le prospettive per la pace

A proposito della fine del conflitto ha parlato il vice capo del ministero della Difesa, che ha affermato che i colloqui con il Cremlino si svolgeranno quando le truppe di Mosca avranno lasciato tutta l’Ucraina, compresa la Crimea e le parti orientali del paese.

C’è una decisione in questo senso all’interno della società ucraina Non importa quale sceneggiatura ci sia sul tavolo. Le persone hanno pagato molto sangue, molti sforzi per ciò che abbiamo già raggiunto, e tutti sanno che qualsiasi ritardo o conflitto congelato è solo una continuazione di questa guerra contro l’esistenza dell’Ucraina come nazione.