Scattano gli arresti dopo la rissa avvenuta a Torrione, quartiere di Salerno in occasione della festa per le strade organizzata per la Notte Bianca. Nella mattinata di ieri, Giovedì 18 Novembre, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di 16 minorenni, tutti italiani, indagati a diverso titolo, allo stato delle indagini, per i reati di rissa e lesioni. In particolar modo, in 10 sono stati sottoposti alla Permanenza domiciliare. Per altri sei, invece, sono scattate prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria.
Il provvedimento, che ha accolto le richieste presentate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno, è stato adottato a seguito dei fatti accaduti la notte tra il 9 ed il 10 Luglio scorso, quando due gruppi di giovani si sono fronteggiati nell’affollata piazza Gloriosi, scatenando una violenta rissa nel corso della “Notte Bianca” organizzata dall’Amministrazione Comunale.
A far nascere la lite, poi degenerata, era stato un motorino: quello sul quale era seduto uno dei ragazzi coinvolti, che ha reagito male alla richiesta del proprietario di scendere dal mezzo parcheggiato.
In quell’occasione il personale della Polizia di Stato, impegnato a garantire l’ordinato e pacifico svolgimento della manifestazione, è stato infatti costretto ad intervenire per sedare la violenta lite scoppiata tra alcuni giovanissimi, alcuni dei quali sono stati soccorsi in ragione delle lesioni riportate. Un ragazzo era stato addirittura trasportato in ospedale per sospetto trauma cranico.
Salerno rissa nella Notte Bianca: le indagini
All’indomani degli eventi, la Procura della Repubblica per i Minorenni ha immediatamente delegato le attività di indagine alla Squadra Mobile di Salerno, alla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni di Salerno ed alla Sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Procura.
Gli esiti delle attività condotte congiuntamente hanno così permesso di ricostruire la esatta dinamica dei fatti. L’analisi delle chat estrapolate dai cellulari dei giovani identificati sin da subito e l’escussione di taluni di essi hanno consentito di arrivare alla completa identificazione di ulteriori partecipanti alla rissa, all’attribuzione delle singole condotte nonché all’individuazione dei futili motivi che hanno dato luogo al violento scontro della scorsa estate.
L’insieme degli elementi probatori raccolti ha pertanto determinato il Giudice per le Indagini Preliminari a disporre le misure della permanenza domiciliare nei confronti di dieci minorenni e dell’applicazione delle prescrizioni nei confronti dei restanti sei.
Come si legge in una nota del procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Salerno, Patrizia Imperato, di un ulteriore episodio di violenza gratuita ed ingiustificata che vede coinvolti ragazzi del centro cittadino durante le ore della movida giovanile. Fenomeno, questo, che sta assumendo connotati sempre più allarmanti e che si sta innestando in un contesto in cui sono carenti i momenti di vera socialità tra giovani.
Si è reso pertanto necessario l’intervento delle Istituzioni, allo scopo di tutelare la collettività ed ad evitare l’evidente rischio di reiterazione di analoghe condotte.
Gli accertamenti sul cellulare
Gli accertamenti svolti dagli agenti della Squadra Mobile di Salerno, della sezione operativa per la sicurezza cibernetica della Polizia postale e della sezione di Polizia giudiziaria della Procura e coordinate dalla stessa Procura per i minorenni di Salerno, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti attraverso l’analisi delle chat estrapolate dai cellulari dei giovani identificati sin da subito e l’ascolto di alcuni di loro. Messaggi del tipo “a quello lo abbiamo dato proprio bene, gli abbiamo schiattato la testa” e, ancora, “lo abbiamo stroppiato” ed altre frasi stile Gomorra per scimmiottare la nota serie tv del tipo “o frat mio, o frat tuo, non s’avevan permett”.