L’ultimo sondaggio su Twitter a proposito dell’Ucraina era costato a Elon Musk una figuraccia internazionale a cui aveva replicato minacciando di togliere l’assistenza fornita dai satelliti Starlink, ora il tycoon ci riprova con un altro argomento particolarmente sensibile: Donald Trump.

Il quesito è particolarmente semplice e la risposta sul web vede un’ampia maggioranza schierata: riammettere oppure no l’ex presidente degli Stati Uniti.

Twitter, Musk medita prove di riavvicinamento con Trump

Prove di svago per Elon Musk, che tenta di distrarsi dalle ultime vicissitudini che hanno riguardato Twitter creando un sondaggio ad alto tasso d’interazione: accogliere o no Donald Trump sulla piattaforma appena acquisita.

L’ex capo della Casa Bianca è stato bannato dalla piattaforma dalla precedente amministrazione a seguito delle controverse e discusse dichiarazioni a proposito dell’assalto a Capitol Hill del gennaio 2021. Lui stesso aveva ingaggiato una dura battaglia contro le restrizioni sulla libertà di parola fondando l’alternativa Truth. In ogni caso, le preferenze convergono verso il suo ritorno ai 280 caratteri: oltre all’innumerevole mole di votanti, quasi il 70% dei consensi si è espresso in questa direzione. L’ultimo aggiornamento, dopo 9 ore, vede la situazione decisamente più piatta: quasi 8 milioni di voti e il sì che rimane in vantaggio con il 53%.

Molti analisti politici, tuttavia, non hanno perso l’occasione di constatare come tale iniziativa sia arrivata a pochi giorni dalla candidatura alle Presidenziali 2024 del tycoon (che rimane in stand-by visti i suoi problemi giudiziari). Rimane ugualmente innegabile che tra i due ci sia una parziale condivisione degli idealismi sulla politica che i social network dovrebbero adottare, ossia la libertà di parola. Musk successivamente ha precisato che ciò non fa rima con “libertà di accesso” e che “i tweet che incitano all’odio saranno ristretti al pubblico e demonetizzati”.

Infine, il patron di Tesla si è detto disposto a incontrare Matteo Salvini per discutere potenziali investimenti in Italia: il ministro leghista ha dichiarato che le porte del Ministero “sono aperte a tutti”.