Non ci stiamo inventando qualcosa, stiamo cercando di concretizzare ciò che è scritto in Costituzione e su questo siamo assolutamente disponibili a ragionare su tutto. Non c’è la benché minima volontà di creare una secessione dei ricchi o una secessione dei poveri. C’è una volontà di offrire la possibilità a chi vuole gestire direttamente, vale per le regioni del Nord come per le regioni del Sud, determinate materie di poterlo fare“, così l’on. Igor Iezzi della Lega rispondendo alle domande di Aurora Vena durante il Tg Plus di Cusano Italia Tv, in merito al dibattito sull’autonomia differenziata.

Autonomia, Iezzi (Lega): “De Luca ha preclusioni ideologiche”

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in conferenza stampa a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, ha elencato le ragioni per le quali la Campania chiederà il ritiro della bozza sull’autonomia differenziata.

“Ci sono un po’ di errori in ciò che ha detto De Luca, ha aggiunto Iezzi. A parte che sarebbe carino che De Luca partecipasse alle riunioni perché, a quanto mi risulta, non ha partecipato alle riunioni tra le Regioni e il ministro Calderoli. Seconda cosa, non c’è nulla da ritirare nel senso che nulla è stato presentato. Stiamo parlando di una bozza che è stata consegnata ai governatori proprio per iniziare una discussione.

Questo è un passaggio importante perché vuol dire che se alcuni governatori si pongono già in questa maniera, facendo politica e dicendo al ministro di ritirare il provvedimento, sembra quasi che non vogliano neanche iniziare la discussione. Ricordo che la discussione va iniziata per forza perché noi altro non vogliamo fare che attuare un pezzo della Costituzione.

Io credo che l’invito più importante sia quello che ha fatto il ministro Calderoli di iniziare a discutere. Senza avere delle preclusioni ideologiche come De Luca. De Luca ha tante difficoltà in Campania ma non deve scaricare le sue difficoltà su questi temi“.

L’autonomia differenziata e il timore di aumentare il divario tra Nord e Sud

“Si ha il timore di aumentare il divario tra Nord e Sud – ha proseguito il deputato leghista – quindi possiamo partire da un dato di fatto: esiste un divario. Questo divario l’ha creato uno Stato centralista che non riesce a dare risposte alle Regioni che hanno bisogno di risposte più immediate. Sono proprio le Regioni del Sud che in questa struttura centralistica dello Stato non riescono a ottenere il meglio che potrebbero ottenere e quindi non riescono a dare il meglio ai loro cittadini. Il 40% dei fondi del Pnrr dati al Sud rimarrà al Sud, non è quello il problema.

La questione è un’altra: permettere alle Regioni che vogliono gestire le materie e poi eventualmente i soldi, che già Roma dedica a quella materia, se una Regione è brava a ottenere un risparmio usare una parte di quel risparmio. Non vedo cosa si tolga al Sud. Il punto è questo: una gestione diversa delle risorse. Nessuno ha intenzione di togliere una lira alla Lombardia rispetto che alla Campania.

Secondo me durante la pandemia si è dimostrato che le Regioni sanno gestire molto meglio, indipendentemente dal colore o dalla latitudine. Il discorso delle prestazioni uguali su tutto il territorio, dobbiamo decidere qual è un livello di prestazione base. Una volta deciso, se una Regione riesce a fare di più senza creare danno a un’altra, qual è il problema?”