Tendono a non placarsi le polemiche relative alle intercettazioni, pubblicate mercoledì sul quotidiano La Repubblica tra il presidente del Coni Giovanni Malagò e l’allora amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia. Il polverone mediatico, sollevato dopo le pesanti accuse che il numero uno dello sport italiano aveva proferito sui presidenti di Serie A, ha creato un seguito di indignazione e reazioni contrariate. Le intercettazioni di Malagò fanno parte degli atti di un’inchiesta della procura di Milano sui diritti televisivi, inchiesta per la quale è già arrivata la richiesta di archiviazione. In un’intervista rilasciata all’Ansa, il presidente del Coni ha dichiarato: Sono rimasto particolarmente amareggiato, direi proprio dispiaciuto, nel leggere su un giornale con una storia così importante delle frasi, delle considerazioni, delle battute fatte oltre due anni fa ed intercettate solo perché all’epoca dietro a una denuncia si era aperta un’indagine per capire se c’era qualcosa che non andava. Tutto è stato archiviato, da maggio. E onestamente penso che chiunque ascolti le mie parole può rendersi conto se tutto questo è giusto o sbagliato”. Malagò ha poi aggiunto: A parte che certe affermazioni non sono mie ma dell’interlocutore, e io mi limito ad annuire, invito chiunque ad andare a risentirsi le telefonate che fa con qualunque altra persona per tirare le conclusioni”.

Malagò e le intercettazioni: “Rammaricato per quanto letto e ascoltato”

Intercettazioni Malagò, il numero uno dello sport italiano rincara la dose e respinge ogni capo d’accusa. In particolare, il presidente del Coni replica alle polemiche dichiarazioni rilasciate sulla questione dall’ex presidente del Genoa Enrico Preziosi: “È un episodio che mi ha molto amareggiato, triste: mi ha fatto molto riflettere su alcune cose, direi uno spaccato di vita del nostro Paese. Non voglio far polemica, dico solo che magari se il presidente Preziosi risente forse tutte le sue telefonate che ha fatto negli ultimi due anni, forse è giusto che magari faccia anche lui delle considerazioni”. Malagò è pronto a voltare pagina, focalizzando le sue attenzioni sui prossimi appuntamenti che vedranno l’Italia protagonista in ambito sportivo: “Quello che mi ha fatto dispiacere, è che dopo un momento così importante come la cerimonia dei Collari d’oro, l’interesse si è spostato, almeno da parte di qualcuno, su quest’argomento. Comunque guardiamo avanti le cose con buonsenso. Viva lo sport e viva l’Italia”.

Le parole delle intercettazioni: “Presidenti Serie A? Delinquenti veri”

Le intercettazioni della discordia riprendevano alcuni spaccati della telefonata incriminata tra Malagò e l’amministratore delegato di Sky Andrea Zappia. Nello specifico, le parole che hanno proiettato il presidente del Coni nella bufera sono le seguenti: I presidenti di serie A? Dei delinquenti veri. La Lega Calcio, invece, è un’organizzazione di diritto privato, altrimenti li arrestavano tutti. Si, perché li avevano trovati colpevoli di corruzione sei anni fa con noi. Preziosi, ex presidente del Genoa? Un vero pregiudicato, mentre il presidente della Lazio Claudio Lotito è il capo. E i nostri amici Juventus e Roma sono colpevoli quanto lui. Perché alla fine o per un motivo o per un altro, hanno rinunciato a lottare o lo hanno assecondato e sono diventati complici delle sue avventure”. Parole forti, che hanno sconvolto l’opinione pubblica. Va comunque sottolineato che l’inchiesta sulle intercettazioni del presidente Malagò è stata archiviata lo scorso maggio.