Una notizia di qualche giorno fa sta trovando, sempre di più, conferma. Luigi Di Maio dovrebbe presto diventare inviato speciale, per conto dell'Unione Europea, nel Golfo Persico. Il nome dell'ex Vicepremier e Ministro degli Esteri è stato ritenuto, secondo il panel dei tecnici indipendenti che ha ricevuto mandato di individuare un profilo per il ruolo, il candidato più idoneo da una rosa di quattro nomi che sarebbe pervenuta. Secondo quanto riportato dall'ANSA gli altri profili in lizza erano: il cipriota Markos Kyprianou, l'ex inviato dell'Onu in Libia Jan Kubis e l'ex ministro degli Esteri e commissario Ue Dimitris Avramopoulos, per il quale Atene si sta molto spendendo. L'affidamento da parte del panel, tuttavia, non costituisce ancora nomina ufficiale. Questa spetta all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza: Josep Borrell.
Torna quindi in campo Luigi Di Maio che, seppur da un'altra porta, ha l'occasione di rientrare nel mondo della politica. E, in perseguimento con le sue funzioni da Ministro durante il governo di Mario Draghi, della politica europea. L'ex capo del Movimento 5 Stelle, infatti, è stato il silurato dei silurati: uno dei nomi, probabilmente il più importante, ad aver fallito l'accesso in Parlamento alle elezioni politiche dello scorso 26 settembre. Complice di questo la debacle del soggetto politico creato dall'ex Ministro di Pomigliano D'Arco, Impegno Civico, che ha eletto una sola persona alla tornata elettorale. Bruno Tabacci.
Critica la Lega che, in una nota diffusa dall'Europarlamentare Paolo Borchia, pungola la scelta mettendola dal punto di vista della preparazione. Così Borchia:
E ancora, alludendo al fatto che non è ancora stata data ufficialità della cosa, ha detto: