Non si placa la scia di dichiarazioni internazionali lungo l’asse Francia-Italia in merito al dossier migranti della nave Ocean Viking.

L’ultimo comunicato arriva dal ministero dell’Intero francese, per opera di Gerald Darmanin: quest’ultimo, dopo le gravi accuse all’Italia e al collega Piantedosi, ha comunicato che la metà degli occupanti della Ocean Viking non saranno accolti alla frontiera.

Ocean Viking, il governo francese respinge 123 migranti

Prove di distensione lungo l’asse diplomatico Francia-Italia dopo il caso Ocean Viking. L’ultima stoccata del ministro francese Dermanin ha riguardato l’espressione “brutto gesto” con cui ha concluso la polemica riferendosi al comportamento tenuto dal governo italiano.

Tuttavia, l’invito è “continuare la cooperazione e non fermarsi qui”. Comunque sia, i rispettivi ministri dell’Interno non si sono incontrati in occasione del G7 sulla sicurezza che si è tenuto martedì in Germania, con Piantedosi che aveva rassicurato sul fatto che “l’Italia continuerà ad agire all’interno della cornice delle regole europee nè tantomeno qualcuno qui ce lo ha chiesto”. Tutto questo avviene mentre a Ventimiglia i controlli francesi a tappeto alla frontiera continuano.

Ma sul dossier Ocean Viking la Francia mostra i muscoli e fa sapere che detrarrà l’intero numero di migranti dalla quota annuale di accoglienza prevista dal meccanismo di solidarietà. Delle 234 persone salvate dalla Ocean Viking nel Mediterraneo, i 189 adulti si trovavano in una sorta di “accettazione” nel comune di Giens in attesa di essere esaminati dall’Ufficio Immigrazione per la Protezione dei Rifugiuati: la stragrande maggioranza delle richieste è stata dunque respinta.

Un altro problema con cui la Francia deve fare i conti è legato alla scomparsa di 26 minori (su 44), fuggiti dal centro di accoglienza nel quale erano stati condotti dopo lo sbarco. Marine Le Pen definisce “umiliazione” quanto accaduto ma dal partito di Macron rassicurano che lo scopo dell’operazione era la loro protezione e non il loro mantenimento forzato.