Paolo Zaccagnini Maneskin e battibecchi “troppo italiani”, come direbbe il mitico Stanis di Boris. Perché la band romana ha ormai raggiunto un respiro internazionale e a febbraio, a Los Angeles, si contenderà un posto nella storia ai Grammy Awards. Eppure da noi i musicisti capitolini si mettono ancora in discussione o, addirittura, finiscono per diventare zimbelli. Il critico musicale romano ne è fulgido esempio con dichiarazioni a dir poco forti sui ragazzi di “Coraline” e “Supermodel” che stanno facendo il giro del web. Forse non siamo ancora ai livelli delle 10 candidature di Beyoncé ma si tratta davvero di un traguardo che dovrebbe inorgoglire tutto il movimento italiano e invece sono l’occasione per confermare l’adagio popolare “Nessuno è profeta in patria”.
Paolo Zaccagnini Maneskin, cos’è successo
Appartiene alla generazione del grande Rock Paolo Zaccagni e da là non si muove. O non si smuove. Come spesso accade per i nostalgici, infatti, il nuovo è orrore e non fa eccezione la candidatura ai Grammy Awards dei Maneskin che lui commenta così:
“Sono la vergogna della musica. I Måneskin sono un “gruppo a respiro internazionale”? Non me ne ero minimamente accorto… Comunque a febbraio si batteranno ai Grammy a Los Angeles per sbaragliare la concorrenza interplanetaria. Se Beyoncé ha totalizzato ben 10 candidature confido in una vittoria schiacciante. E la sconfitta, straziante, della Musica. A proposito, niente candidature per Madonna? Agli Mtv Europe hanno vinto i Pinguini Tattici Atomici e i Måneskin, ovvero il Rock, sono rimasti a mani vuote. Il seno di Vittoria e le natiche di Damiano stavolta non hanno fatto il miracolo. Prevedo valanghe di insulti per il sottoscritto e tremo tutto. Anche fiammeggianti insulti telefonici. Va bene. Non sono bravo e pronto come la bella e tosta compagna – lei non si offende – Sabrina Ferilli che è stata pesantemente insultata da un “tacchino della tastiera” – “hai fatto carriera aprendo le gambe” – e gli ha prontamente risposto “ringrazio tua madre”. Immensa Ferilli. Sarà una risata che li seppellirà.”
I rivali dei Maneskin ai Grammy awards 2023
I Maneskin nominati ai Grammy awards 2023 con chi se la dovranno battere? La band romana avrà di fronte una agguerrita concorrenza:
- Anitta
- Omar Apollo
- DOMi & JD Beck
- Muni Long
- Samara Joy
- Latto
- Tobe Nwigwe
- Molly Tuttle
- Wet Leg
La speranza è che vada bene questa volta perché, con buona pace dei benpensanti, il tifo va fatto per gli italiano. Non come ai recenti premi Mtv Ema di Düsseldorf dove i Maneskin sono stati invece superati in entrambe le categorie in cui erano candidati, come Best rock, dai Muse e, come Best italian Act, dai Pinguini Tattici Nucleari. Se son rose fioriranno ma di certo le spine già si sentono tutte. Non è dato sapere se fanno male anche ai musicisti o a loro interessa poco.