Il Tribunale di Verona ha assolto “perché il fatto non sussiste” Andrea Bacciga, all’epoca dei fatti consigliere comunale della Lega, accusato di apologia del fascismo per avere fatto il saluto romano verso il pubblico durante una seduta del Consiglio comunale.

Nel Luglio 2018 Bacciga si era rivolto con il braccio teso verso alcune attiviste di “Non una di meno”, che per protestare contro due mozioni proposte dalla Lega per lasciare alle associazioni tradizionaliste più libertà nel contrastare l’aborto, e per l’attuazione di un programma di “sepoltura dei bambini mai nati”, si erano presentate nell’aula consiliare indossando vestiti simili a quelli della serie tv “The Handmaid’s Tale” e avevano inscenato una manifestazione davanti a palazzo Barbieri e al suo passaggio Bacciga divenne l’oggetto degli sfottò.

L’accusa per l’allora consigliere comunale di “Battiti” era la violazione dell’articolo 5 della legge Scelba che punisce chiunque “compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste” e al termine della requisitoria, il procuratore aggiunto Bruno Bruni ha chiesto la condanna a 4 mesi e 500 euro di multa. In aula anche le parti civili, l’Associazione nazionale ex deportati, tre attiviste di “Non una di meno” e l’Associazione partigiani d’Italia (Federica Panizzo ed Emilio Ricci i loro legali) che presentarono gli esposti in Procura.

Il processo contro il consigliere leghista era stato avviato proprio dopo un esposto-querela del movimento “Non una di meno” di Verona, dell’Aned e dell’Anpi.

“E come ci si può meravigliare di questa assoluzione, nella città in cui poco più di un mese fa Luca Castellini di Forza Nuova è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato” per una “innocente” dedica ad Adolf Hitler della festa pubblica del Verona Hellas, se un “amichevole” saluto romano è considerato alla stregua di un buongiorno, un Ciao ciao, un motteggio tra amici/nemici?”, ha commentato in una nota l’Aned, Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti. 

Verona assolto Andrea Bacciga: il caso

Davanti al collegio presieduto da Alessia Silvi i testimoni hanno ricostruito i passaggi di una giornata caratterizzata da scambi e provocazioni avvenuti all’esterno di Palazzo Barbieri e culminata, dopo l’ingresso in sala Gozzi, con il saluto che evoca il Ventennio.

La reazione fu immediata da parte sia del pubblico sia di alcuni consiglieri ma il presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio non adottò alcun provvedimento. Non notò il saluto e le telecamere non lo ripresero.

“Si è cercato di introdurre la Legge Mancino in questo processo sostenendo che il gesto sia stato fatto in riferimento a una delibera che andava a discriminare le donne”, uno dei passaggi dell’arringa dell’avvocato Roberto Bussinello che con la collega Irene Dal Fior assiste Bacciga.

“Diverso se fosse stato fatto durante una discussione sui campi rom piuttosto che riferito agli immigrati ma qui la discriminazione punita dalla Mancino non c’entra”. E ricordando che Lidia Poët, la prima donna laureata in Giurisprudenza a fine Ottocento, ottenne l’iscrizione all’Albo degli avvocati nel 1922, ha concluso: “Si discute di un gesto considerato come evocativo del disciolto partito fascista che discriminava le donne? Se il teste dell’accusa ha parlato di goliardia circa il comportamento delle ancelle all’esterno allora anche questo gesto, se è stato fatto, è goliardia, una presa in giro perché tutto termina con un ”ciao ciao”. E ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste”, assoluzione ora accolta.

Chi è l’ex consigliere della Lega

Andrea Bacciga è nato a Verona nel 1981, ha frequentato l’Istituto “Leonardi” fino alla scuola media, per poi conseguire il diploma di liceo classico europeo “Agli Angeli”.

Nel 2006 si è laureato in giurisprudenza e dopo la pratica forense, ha cominciato la professione di Avvocato, che tuttora svolge. È stato Consigliere Comunale a Verona dal 2017 al 2022.

L’Avvocato Andrea Bacciga dirige ora il proprio studio legale a Verona, nel quale fornisce a privati ed aziende assistenza nell’ambito del diritto penale. Lo studio è attivo sia in sede giudiziale e processuale, sia in quello della consulenza stragiudiziale.