La Corea del Nord ha lanciato questa mattina un missile balistico intercontinentale in direzione del mar del Giappone. Secondo le ricostruzioni dei militari di Seul e di Tokyo, il razzo sarebbe caduto al largo dell’isola di Hokkaido, a nord del Paese. Alcune rilevazioni assicurano che il missile sarebbe partito alle 10.15 locali, intorno alle 2.15 ora italiana. Fortunatamente, come riportato dalle autorità giapponesi, non sono stati segnalati danni a navi o aerei.
Quella lanciata è l’arma più a lungo raggio a disposizione della Corea del Nord, progettata per trasportare una testata nucleare e potenzialmente in grado di colpire anche gli Stati Uniti. Stando alle informazioni rese note dal ministro della Difesa nipponico Yasukazu Hamada e dal segretario di gabinetto capo Hirokazu Matsuno, il proiettile poteva percorrere fino a 15mila chilometri in volo e ha raggiunto un’altitudine di 6mila chilometri, coprendo un raggio di mille chilometri su una traiettoria sopraelevata.
Non si tratta del primo test missilistico effettuato dalla Corea del Nord quest’anno. Ce ne sarebbero già stati diversi secondo le informazioni della Cnn: le altre volte si è trattato del cosiddetto modello “da crociera”, cioè più a corto raggio. La differenza sostanziale con quelli balistici come quello odierno è la gittata di gran lunga differente.
Corea del Nord, l’avvertimento della ministra degli Esteri: azioni “più feroci” verso la “deterrenza estesa”
Già nei giorni scorsi era arrivato l’avvertimento da parte della ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son-hui: se gli Stati Uniti rafforzeranno il loro impegno di “deterrenza estesa” nei confronti degli alleati regionali, tra Corea del Sud e Giappone, la Corea del Nord intraprenderà azioni militari “più feroci”. Con il termine “deterrenza estesa” si intende la promessa di Washington di impiegare tutte le proprie capacità militari, comprese le armi nucleari, per difendere i suoi alleati.
Il riferimento è al vertice trilaterale tenuto domenica 13 novembre in Cambogia tra il presidente americano Joe Biden, quello sudcoreano Yoon Suk-yeol e il premier giapponese Fumio Kishida.
Corea del Nord lancia missile balistico, le reazioni da tutto il mondo
Subito dopo del lancio del missile a lunga gittata è arrivata la “ferma condanna” degli Stati Uniti, come si legge in un comunicato firmato dalla portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza Adrienne Watson.
Il presidente è stato informato della situazione e, insieme con il team di sicurezza, continuerà a consultarsi con alleati e partner. Questo lancio è una sfacciata violazione delle numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e aumenta inutilmente le tensioni, rischiando di destabilizzare la sicurezza della regione.
Anche il premier Kishida, ospite al forum Apec di Bangkok, ha detto che il lancio del missile balistico nordcoreano “è assolutamente inaccettabile”. Ancora più dura la reazione del presidente della Corea del Sud, che ha chiesto “sanzioni con gli Stati Uniti contro la Corea del Nord” e di “attuare attivamente misure per rafforzare la deterrenza estesa, come concordato con gli Usa”.
Corea del Nord lancia missile, prof Usa: “Rischio attacco nucleare”
Sulla vicenda è intervenuto il docente statunitense Leif-Eric Easley, professore di Studi internazionali presso la Ewha Womans University di Seoul. Intervistato dalla Cnn, ha affermato che la Corea del Nord “sta cercando di interrompere la cooperazione internazionale, intensificando le tensioni militari per mostrare che ha la capacità di tenere le città americane sotto il rischio di un attacco nucleare“.