Accadde oggi, 18 novembre 1935: guerra Etiopia, sanzioni all’Italia. Le sanzioni inflitte dalla Società delle Nazioni all’Italia fascista e che la propaganda di Mussolini chiamò anche assedio societario o assedio economico, furono sanzioni economiche deliberate dall’organismo antesignano dell’ONU contro il nostro Paese, in risposta all’attacco contro l’Etiopia. Le sanzioni rimasero in vigore dal 18 novembre 1935 al 14 luglio 1936 (nella foto: la Società delle Nazioni).
Accadde oggi, 18 novembre 1935: guerra Etiopia, sanzioni all’Italia
Il 18 novembre di 87 anni fa, il Regno d’Italia fu colpito dalle sanzioni economiche, approvate da 50 stati appartenenti alla Società delle Nazioni, con il solo voto contrario della stessa Italia e l’astensione di Austria, Ungheria e Albania. Le sanzioni, però, risultarono inefficaci perché numerosi Paesi, pur avendone votato l’imposizione, continuarono a mantenere buoni rapporti con l’Italia, rifornendola di materie prime. Fu proprio in questa fase storica che cominciò un progressivo avvicinamento tra la Germania di Adolf Hitler e l’Italia di Mussolini.
Le caratteristiche delle sanzioni economiche
Nonostante tutto, la Germania proseguì la fornitura di armamenti al Negus etiope fino al 1936. Mentre, Spagna e Jugoslavia, pur avendo votato le sanzioni, comunicarono al governo italiano che non avrebbero inteso rispettarne diverse clausole. Fu la prima volta nella storia che la Società delle Nazioni decretò delle sanzioni nei confronti di un paese membro. Le sanzioni vietarono l’esportazione all’estero di prodotti italiani e all’Italia l’importazione di materiali utili per la causa bellica.
Le ambiguità delle sanzioni
Le sanzioni non riguardarono, infatti, materie di vitale importanza, come ad esempio il petrolio e il carbone di cui l’Italia non disponeva. Gran Bretagna e Francia argomentarono che la mancata fornitura di petrolio all’Italia poteva essere facilmente aggirata ottenendo adeguati rifornimenti dagli Stati Uniti d’America e dalla Germania nazista, che non facevano parte della Società delle Nazioni. Gli Stati Uniti, pur condannando l’attacco italiano, ritenevano inappropriato che le sanzioni fossero state votate da nazioni con imperi coloniali come Francia e Gran Bretagna.
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