Il tribunale di Roma ha assolto Silvio Berlusconi e il cantante neomelodico napoletano Mariano Apicella in uno dei filoni del processo Ruby Ter. I due erano accusati di corruzione in relazione alla falsa testimonianza di Apicella in merito alle feste di Arcore, ma sono stati prosciolti dopo una camera di consiglio abbastanza breve in quanto il fatto non sussiste.

Processo Ruby Ter, anche il pm torna sui propri passi

Ma quali sono i motivi che hanno portato a questa sentenza del filone legato al processo Ruby Ter?

Il pm Roberto Felici ha ricostruito le transazioni bancarie tra Berlusconi e Apicella, scoprendo che i versamenti risalgono a prima del 2012 e dunque è complicato poter dimostrare che siano legati alla testimonianza che il cantante rilasciò proprio in quell’anno. Inoltre, “tra Berlusconi e Apicella c’era un rapporto amichevole di lunga data”.

Una rettifica della versione iniziale, in cui Apicella sarebbe stato tra gli ospiti dei parti hot di Arcore e avrebbe percepito in maniera illegale circa 160mila euro dal Cavaliere per il suo “silenzio” sulla verità. La sentenza emessa dal Tribunale di Roma fa parte di un pacchetto di indagini iniziate nel 2016 e che riguardano anche gli uffici di altre città italiane, tra cui Torino, Pescara, Treviso, Monza e Siena (in quest’ultimo caso è arrivato un verdetto di assoluzione).

Contento e soddisfatto“, così si definisce Silvio Berlusconi raggiunto dalla notizia in via telefonica dal proprio board di avvocati. Gli elementi avanzati dalla difesa hanno dunque chiarito oltre ogni ragionevole dubbio “l’assenza di elementi di opacità in questa vicenda”. Gli fa eco nel punto stampa l’avvocato Franco Coppi, che parla di “sentenza ineccepibile” in quanto non c’era alcuna prova di accordi corruttivi.

Diffusa solidarietà al leader di Forza Italia da parte dei parlamentari di spicco, a cominciare dai ministri Tajani e Bernini, fino ai capigruppo Cattaneo e Ronzulli e infine Gasparri, il quale pretende delle scuse nei confronti del Cav.