Consigliere supplente, in Calabria scoppia la polemica. Inserita all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, in programma lunedì 21 novembre, la proposta di legge presentata dalla maggioranza di centrodestra che introduce la figura del consigliere “supplente” è stata già ribattezzato negli ambienti politici calabresi “moltiplica poltrone“.
Consigliere supplente, in Calabria scoppia la polemica
La proposta di legge introduce l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di assessore regionale stabilendo le procedure per la sospensione dalla carica di consigliere dopo la designazione in Giunta e la relativa sostituzione temporanea con il cosiddetto consigliere “supplente”: si stabilisce poi che quando il consigliere sostituito cessa dalla carica di assessore, il Consiglio regionale dispone la revoca della supplenza e il reintegro nella carica. La maggioranza di centrodestra afferma che la proposta di legge è a costo zero, perché nel bilancio della Regione è già previsto il capitolo dei fondi riservato agli assessori esterni, al quale si potrebbe accedere nel caso di specie.
Consigliere supplente, insorge l’opposizione
L’opposizione, al contrario, parla di testo che aumenta a dismisura i costi degli organi politici delle Regione, quantificandone l’aumento in circa 400mila euro all’anno a causa della moltiplicazione delle indennità e delle strutture e, inoltre, di testo a forte rischio di impugnazione, alla luce anche di un precedente tentativo fatto nel 2014, quando la figura del consigliere “supplente” venne cassata dalla Corte costituzionale.