Allarme uova in Gran Bretagna. Già dalla scorsa settimana il Regno Unito lamentava il fatto di non avere quasi più uova, ed ecco che adesso arriva il passo successivo, in tutto il paese infatti, alcuni supermercati sono stati costretti a cominciare a razionare gli acquisti di uova.

I supermercati Lidl e Asda hanno deciso di limitare il numero di confezioni di uova che i clienti possono acquistare. Il problema ruota proprio intorno alla sempre meno presenza di uova in commercio a causa dell’influenza aviaria che ha decimato il numero di polli, molti infatti, sono stati abbattuti a causa dei vari focolai nati in tutto il Regno Unito e perciò ci sono meno uova che vengono prodotte. Ma non solo, la causa è da imputare anche ai rincari dei mangimi e dell’energia.

La catena di origine tedesca dei supermercati Lidl ha limitato in alcuni negozi gli acquisti a tre scatole di uova per cliente, mentre Asda, supermercato molto famoso in tutta l’Inghilterra è stato più restrittivo, qui si potranno acquistare massimo due confezioni a clienti. 

Waitrose, invece, ha annunciato che, al momento, non ha introdotto nessun limite, ma che sta continuando a tenere sotto controllo l’andamento della domanda, non escludendo futuri provvedimenti.

Anche Tesco, Morrisons, Marks & Spencer e Co-op hanno rassicurato i consumatori, al momento non hanno problemi di forniture e non limiteranno gli acquisti.

Gran Bretagna allarme uova: l’epidemia di influenza aviaria nel paese

La Gran Bretagna, proprio in queste settimane sta affrontando la più grave epidemia di influenza aviaria di sempre. Da inizio Novembre gli allevatori hanno nuovamente dovuto tenere gli animali al coperto, lontani dalla fauna selvatica, per cercare di ridurre la diffusione della malattia.

Ormai da tempo infatti, i produttori di uova del Regno Unito lanciano l’allarme su quanto la situazione rischia purtroppo di diventare disperata. Se infatti la situazione non migliora e non si riesce a mettere fine a questa nuova influenza che sta colpendo gli animali, il rischio sarà quello di veder sparire per sempre le uova dai supermercati inglesi.

Gli ultimi dati forniti dall’associazione British Free Range Egg Products raccontano di una realtà molto difficile, al momento infatti, circa un quarto degli allevatori della nazione si è visto costretto a sospendere la produzione in modo totale.  

Il problema è che dal momento in cui viene confermata la presenza di un focolaio all’intero di un allevamento, tutti gli animali vengono abbattuti, anche quelli non ancora infetti, il che vuol dire meno uova prodotte.

A causa dell’aumento dei costi di produzione, poi, molti allevatori hanno deciso di ridurre il numero di animali o di chiudere del tutto la propria attività, aggravando così ulteriormente gli approvvigionamenti.

Il tutto avviene, inoltre, in una fase in cui la domanda di uova da parte dei consumatori è in netta crescita proprio a causa della crisi economica e dei rincari degli alimenti, molte persone stanno cercando fonti di proteine più economiche. E le uova al momento rientrano ancora in questa categoria.

Un portavoce dei supermercati Asda nel frattempo ha dichiarato che stanno lavorando insieme ai fornitori per risolvere al più presto il problema del razionamento del prodotto.

Per il momento, però, per assicurarsi che tutti possano acquistare uova, si è reso necessario introdurre un limite temporaneo di acquisto di due confezioni a cliente. Questo anche per evitare corse agli accaparramenti.

Rischio stop alla produzione di uova anche in Italia?

Anche il nostro paese sarà colpito da queste restrizioni? In primo luogo, bisogna comprendere che l’influenza aviaria sta riguardando tante parti diverse del mondo, visto che parliamo di un vera e propria pandemia per gli animali, e la vicinanza geografica che lega il nostro paese al Regno Unito rappresenta già di per sé un pericolo.

Al momento però possiamo considerarci fortunati e fare il possibile per prendere tutte le precauzioni del caso. Ma fin quando l’aviaria non sarà fermata, il pericolo che arrivi anche in Italia, mettendo così a rischio la nostra produzione nazionale di uova, non è affatto da sottovalutare.