Saman Abbas, arrestato il padre: c’è attesa per l’esito dell’udienza di convalida in Pakistan sulla carcerazione di Shabbar Abbas, dopo la notifica ad Islamabad del mandato di cattura internazionale per l’omicidio della figlia 18enne, scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile 2021, dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Dopo una valutazione molto lunga dovuta ad un caso complicato, senza precedenti, le autorità locali avrebbero deciso, a quanto si è appreso ieri, di fare propria la ‘red notice’, ossia la richiesta di arresto internazionale già nel circuito Interpol, delegando le autorità di polizia del Punjab, regione dalla quale proviene la famiglia di Saman. In caso di arresto, potrebbero aprirsi le trattative per l’estradizione, già chiesta dal nostro Paese. Inizialmente si era diffusa la notizia di un arresto per una frode a un connazionale. Secondo il legale italiano di Abbas, Simone Servillo, quella dell’estrazione è una questione complessa, che presenta diversi profili problematici. 

Saman Abbas, arrestato il padre: c’è attesa per l’esito dell’udienza di convalida in Pakistan

Per la presunta morte di Saman, di cui non si è ancora trovato il corpo, Shabbar è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Reggio Emilia, in seguito a indagini dei carabinieri reggiani, in concorso con  altri tre parenti, attualmente in carcere in Italia, e con la moglie, Nazia Shaheen, ancora latitante: l’uomo avrebbe detto ieri alla polizia pakistana che la donna si trova in Europa.  Il processo inizierà a Reggio Emilia il prossimo 10 febbraio: nel luglio del 2021 l’inserimento nella banca dati Interpol dei nominativi di entrambi i genitori di Saman, che equivale a una richiesta di arresto provvisorio. In seguito alla localizzazione, l’ex ministro della giustizia Marta Cartabia aveva formalizzato la richiesta di estradizione. All’Agi il legale dei genitori di Saman, Simone Servillo:

“L’estradizione è un tema delicatissimo, che nel caso specifico comporta questioni giuridiche complicatissime. Da un lato non è che dappertutto si può processare per omicidio qualcuno se non è stato trovato un corpo; dall’altro non si chiede l’estradizione sulla base di un giudicato penale di condanna, ma sulla base di un provvedimento che dispone la custodia cautelare, si chiede cioè di estradare dei cittadini pakistani per metterli in prigione in attesa di giudizio”.

Osserva ancora il legale:

“Siccome mancano tra l’altro degli accordi bilaterali tra l’Italia e il Pakistan su questo specifico tema, qualcuno ha parlato di estradizione di cortesia,  ma occorre rendersi anche conto del precedente che si verrebbe a creare. E se fosse un domani il Pakistan a chiederci a titolo di cortesia di estradare due cittadini italiani per metterli in prigione in attesa di giudizio in Pakistan per un processo da fare lì?  Il tema insomma è delicato sotto molti profili”.