Riforma Cartabia quando entra in vigore. L’entrata in vigore della Riforma Cartabia del processo penale è stata rimandata al 30 dicembre.
Riforma Cartabia quando entra in vigore
Il 31 ottobre il nuovo esecutivo ha dato via libera al primo decreto-legge della consiliatura: 9 articoli che riguardano tra le altre cose la riforma del processo penale, i rave party e l’ergastolo ostativo. In particolare è stata rinviata al 30 dicembre l’entrata in vigore della riforma Cartabia e viene anticipata la scadenza dell’obbligo vaccinale per i sanitari.
Il Consiglio dei ministri affronterà il rinvio al 30 dicembre 2022 dell`entrata in vigore di alcune disposizioni della `Riforma Cartabia`, raccogliendo le criticità già emerse nel dibattito parlamentare e che sono state confermate in questi giorni dagli operatori del diritto con una lettera al Ministro della Giustizia. Il provvedimento intende rispettare le scadenze del Pnrr e consentire la necessaria organizzazione degli uffici giudiziari.
L’Anm: “Il governo ci ha ascoltato”
“Il Ministro della Giustizia e l’intero Governo hanno fortunatamente dato ascolto alle indicazioni della magistratura associata” sull’ “opportunità di una disciplina transitoria per importanti settori della recente riforma del processo penale”. Il rinvio dell’entrata in vigore “si pone infatti come passaggio necessario alla definizione della disciplina transitoria e – questione di non minore rilievo – al riassetto organizzativo degli uffici giudiziari. È quanto dichiara in una nota il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia.
Il procuratore Spagnuolo
«La Legge Cartabia ha degli aspetti positivi», suggerisce al Corriere della Calabria il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo. Che sottolinea i meriti della Riforma in relazione «alla giustizia riparativa, alla riduzione dello spazio dei reati non perseguibili a querela e che dovrebbe tradursi in una diminuzione dei carichi giudiziari, e l’introduzione di pene alternative». Vi sono dei punti importanti, ma – sottolinea il procuratore – «ci sono tutta una sere di problemi». Intanto si parla di Riforma rinviata, «probabilmente perché molti non la vogliono ed è a rischio perché le idee sulla politica giudiziaria dell’attuale Governo sono diverse da quelle del precedente, quindi rischia di essere non entrare in vigore».
Cosa prevede la riforma
La riforma è principalmente incentrata sulla necessità di raggiungere elevati standard di rispetto del diritto costituzionale delle vittime e degli imputati a una ragionevole durata del processo e a ridurre la durata media dei processi penali del 25% entro il 2026, obiettivi stabiliti dal PNRR.
Perciò nella legge delega si toccano svariati aspetti del procedimento penale, tra cui la digitalizzazione ed il processo telematico, i termini di durata delle indagini e l’udienza preliminare. Si cerca anche di snellire il procedimento dell’esecuzione, soprattutto per quanto riguarda le pene pecuniarie, e vengono disciplinati organicamente i programmi di giustizia riparativa.