“È in corso un’indagine su questo incidente e dobbiamo attenderne l’esito. Ma non abbiamo alcuna indicazione che sia stato il risultato di un attacco deliberato. E non abbiamo alcuna indicazione che la Russia stia preparando azioni militari offensive contro la Nato“.
Parole chiare, pronunciate dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg dopo la riunione del Consiglio Nord Atlantico ma soprattutto dopo una lunga notte frenetica di vertici e colloqui tra Bruxelles, Bali (dove si trovano i leader G20) e Varsavia.
I missili caduti in Polonia, al confine con l’Ucraina, hanno causato due morti e hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso. Mai come nelle ultime ore si era temuta un’escalation globale del conflitto tra Kiev e Mosca con il coinvolgimento diretto della Nato.
“La nostra analisi preliminare suggerisce che l’incidente sia stato probabilmente causato da un missile di difesa aerea ucraino lanciato per difendere il territorio ucraino dagli attacchi dei missili russi“, ha spiegato Stoltenberg prima di inviare il suo messaggio.
Polonia Nato. La Russia non ha lanciato, ma guerra resta illegale
Voglio essere chiaro: non è colpa dell’Ucraina. La Russia ha la responsabilità ultima, poiché continua la sua guerra illegale contro l’Ucraina“. E la linea che emerge e’ appunto quella di “continuare il sostegno all‘Ucraina, fornendo più sistemi di difesa aerea” e, allo stesso tempo, non provocare l’escalation. Ergo questa non può essere una ragione per istituire una no-fly zone. “Gli alleati e la Nato non partecipano al conflitto in Ucraina. Forniscono supporto all’Ucraina, per il suo diritto all’autodifesa“, ha chiarito il segretario generale.
“L’Alleanza e la Polonia hanno reagito in modo calmo, misurato e ben coordinato. Dobbiamo capire che gestire questo tipo di incidenti significa in parte essere fermi e reagire rapidamente. Ma si tratta anche di essere calmi e prevenire inutili escalation. E dobbiamo sempre trovare questo equilibrio”, ha spiegato.
Ovviamente ciò non vuol dire che la Nato non sia in grado di rispondere o reagire per tempo a eventuali attacchi mirati. “Ieri sera ho parlato con il presidente polacco, Andrzej Duda, e con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Abbiamo convenuto che dobbiamo rimanere vigili, calmi e strettamente coordinati. Continueremo a consultarci e a monitorare la situazione molto da vicino. La Nato è unita e faremo sempre cio’ che è necessario per proteggere e difendere tutti gli alleati”, ha assicurato l’ex premier norvegese.
Il Pentagono: “Indaghiamo ancora, ma siamo con Duda”
Il Pentagono non ha visto niente che “contraddice” quanto ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda, secondo cui il missile russo esploso in Polonia non è stato lanciato volutamente da Mosca.
“Stiamo ancora raccogliendo informazioni – ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd Austin – ma non abbiamo visto niente che contraddice la dichiarazione preliminare del presidente Duda. L’esplosione è molto probabilmente il risultato della contraerea missilistica ucraina che ha provocato l’atterraggio del missile in Polonia”. “Ma il mondo sa – ha aggiunto – che la Russia è la maggiore responsabile dell’incidente”.
“La Russia – ha aggiunto Austin – ha lanciato un altro numero di missili contro l’Ucraina con il preciso intento di colpire infrastrutture civili. Questo tragico incidente ci ricorda ancora una volta il comportamento sconsiderato della scelta bellica della Russia. L’Ucraina ha il granitico diritto a difendersi, e noi continueremo a sostenere il popolo ucraino nella sua difesa”