“Love is Love”. L’amore è amore. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha commentato il primo via libera arrivato oggi dal Senato alla legge che blinda il diritto ai matrimoni gay negli Usa.
Usa, le nozze gay superano il primo ostacolo in Senato
Primo via libera negli Usa alla legge bipartisan sulle unioni gay. Il Senato americano ha approvato a larga maggioranza (62 voti a favori e 37 contrari) la fine del dibattito nell’aula, un passo necessario per poi procedere direttamente alla votazione finale. Insieme ai 50 senatori democratici hanno votato 12 repubblicani. La Camera aveva già approvato il “Respect for marriage Act” alcune settimane fa ma il voto al Senato era stato rinviato a dopo le elezioni di Midterm.
Ora il disegno di legge dovrà superare altri passaggi procedurali del Senato prima di tornare nuovamente alla camera bassa per l’approvazione finale e poi al presidente per la sua firma. Il via libera definitivo, considerato un passaggio storico, è atteso entro la fine della settimana.
Nozze gay, Biden “Passo verso protezione dei diritti”
“Oggi – ha commentato il presidente Biden in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca – un voto bipartisan fa compiere agli Stati Uniti un altro passo verso la protezione del diritto stabilito dalla legge. Il Respect for Marriage Act garantirà che le coppie Lgbtqi+ e razziali vengano rispettate e protette in modo uguale dalla legge federale, e garantiscono maggiori certezze alle famiglie dopo la decisione della Corte Suprema sul caso Dobbs. Chiedo al Congresso di mandare velocemente la legge alla mia scrivania perché possa subito firmarla e trasformarla in legge”.
Negli Stati Uniti, secondo l’US Census Bureau, ci sono circa 568.000 coppie omosessuali sposate. Il ‘Respect for Marriage Act’, blinda il principio del matrimonio tra persone dello stesso sesso ma poteva essere messo a rischio. A giugno infatti, quando la Corte Suprema ha sancito l’abrogazione del diritto all’aborto, il giudice Clarence Thomas disse che la Corte avrebbe dovuto prendere in considerazione l’annullamento di altri precedenti a tutela delle libertà individuali, inclusa la sentenza del 2015 che legalizzava il matrimonio gay.
La legge sarà dunque un sostegno legale contro qualsiasi futura azione della Corte Suprema, richiedendo al governo federale di riconoscere qualsiasi matrimonio legale nello stato in cui è stato celebrato.