Andor avrà una seconda stagione molto diversa dalla prima e Tony Gilroy anticipa alcuni dettagli.
Andor, la seconda stagione racconterà “come essere un leader” secondo Tony Gilroy
Andor, la serie prequel Rogue One: A Star Wars Story, è disponibile su Disney+ con la sua prima stagione ma, ovviamente, i fan della ‘galassia lontana, lontana’ creata da George Lucas nel 1977 sono già proiettati su cosa dovranno aspettarsi dalla seconda.
A fornire qualche dettaglio in più su quella che sarà anche l’ultima stagione della serie – come confermato dal suo protagonista, Diego Luna – è il suo creatore e showrunner Tony Gilroy. In una lunga intervista con l’edizione statunitense di Rolling Stone, lo scrittore ha evidenziato in particolar modo in cosa i nuovi episodi saranno diversi da quelli che il pubblico ha già visto.
Tony Gilroy si augura che la seconda stagione “soddisfi le aspettative del pubblico”
Gilroy ribadisce che la seconda stagione sarà la seconda parte di un’unica storia e spiega che il focus sarà ancora sul protagonista, Cassian Andor, ma ne racconterà il ruolo di capo della Ribellione e come ha contribuito alla formazione di essa.
“Spero che questa seconda parte soddisfi le aspettative del pubblico. Perché, mentre il primo anno che abbiamo raccontato riguardava ciò che Cassian doveva diventare, i prossimi dodici episodi ci porteranno laddove volevamo arrivare raccontando la sua storia e sarà molto diverso. I quattro anni che racconteremo non saranno la storia di un uomo che diventa un rivoluzionario, ma narreranno il suo percorso per diventare un leader e le difficoltà incontrate per mettere insieme l’Alleanza Ribelle e molte altre questioni”.
Andor, la trama della seconda stagione vedrà un salto temporale di un anno
Gilroy puntualizza, inoltre, che, dovendo coprire un arco narrativo di quattro anni, la seconda stagione vedrà dei salti temporali e spiega quanto questo sarà stimolante ai fini della storia.
“Quando salti un anno, è interessante raccontare cosa è accaduto nel mezzo, tra dove erano i personaggi e dove sono adesso. Il pubblico li conosce, sa qual è il percorso che hanno intrapreso. Ce ne saranno di nuovi, ovviamente, ma la questione fondamentale al centro di questi nuovi dodici episodi riguarda proprio quali sono gli effetti del tempo passato a combattere una guerra su queste persone. Alcune di loro maturano, altre finiscono con lo stancarsi e altre ancora col tradirsi a vicenda; alcune cambiano la loro idea, altre diventano deboli e altre, infine, perdono la testa”.
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