Eiacula nel caffè del capo. A volte il rapporto capo-dipendenti non è dei migliori, ma questa volta, probabilmente, si è superato ogni limite, almeno in fantasia. Quante volte avete pensato (e speriamo solo pensato) di farla pagare ai vostri superiori per i continui rimproveri o l’eccessiva durezza nei vostri confronti? C’è qualcuno che ha deciso di tirare fuori tutto il suo estro creativo, eiaculando per anni dentro il caffè del proprio capo. Il risultato, però, non è stato quello sperato, seppur, molto probabilmente il più scontato. Il dipendente in questione, infatti, è stato arrestato.
Eiacula per anni nel caffè del capo, cosa ha portato a tutto questo?
Un uomo di 38 anni, Lewis Williams, a Newark, nel New Jersey, è stato accusato di aver eiaculato dentro il caffè che ogni mattina portava al suo capo. Per ben 4 anni di fila. L’uomo lavorava in uno studio ed era l’assistente personale del presidente esecutivo Linda Moore. Tra i suoi compiti c’era quello di organizzarle l’agenda, gestire le telefonate e gli appuntamenti e, appunto, portarle il caffè ogni mattina alla sua scrivania. Il fatto è venuto alla luce dopo l’ennesimo litigio: il signor Williams ha ammesso, davanti a una dozzina di colleghi, di aver eiaculato centinaia di volte dentro il suo caffè. E, come ha riportato un testimone, l’assistente non ha mostrato nessun cenno di rimorso o vergogna… ha ammesso il fatto con grande sincerità. Ecco la dichiarazione del collega che ha assistito a tutta la scena: “Ho mangiato la tua m…a per quattro anni, ma per tutto questo tempo, hai bevuto il mio sperma”… deve essere stata una liberazione per lui!
Il “crimine” è stato perpetrato per la bellezza di 4 anni, 5 giorni a settimana. In modo ironico, Williams ha aggiunto una crema extra alla tazza di caffèquotidiana della Signora Moore. A seguito della confessione, i colleghi hanno deciso di chiamare la Polizia che, intervenuta sul posto, ha prelevato subito l’uomo per portarlo in centrale. Sulla sua testa gravano molte accuse, tra cui anche alcune di violenza sessuale. L’uomo rischia fino a 1070 anni di carcere.
Non sono ancora chiare le motivazioni di tale gesto. Secondo alcuni colleghi, il 38enne era particolarmente misogino e non accettava di prendere ordini da una donna. Secondo altri, invece, la titolare era spesso aggressiva e verbalmente offensiva nei suoi confronti, e l’uomo avrebbe agito solo per legittima difesa.