Perequazione pensioni 2021. E’ stato anticipato al 1° novembre 2022 il conguaglio della perequazione delle pensioni, sulla base dell’inflazione definitiva registrata nel 2021. L’aumento ammonta allo 0,2%, risultato dalla differenza tra l’indice provvisorio già applicato dall’Inps dal 1° gennaio 2022 (1,7 %) e quello definitivo (1,9 %).
Perequazione pensioni 2021
Con la circolare 197/2021, l’INPS ha reso noto di aver provveduto al rinnovo delle pensioni e delle prestazioni assistenziali per l’anno 2022 sulla base della percentuale di variazione per il calcolo della perequazione: in particolare, mentre la percentuale di variazione per l’anno 2020 è stata definitivamente confermata a 0,0, quella (previsionale) riferita al 2021 è determinata a partire dall’1 gennaio 2022 a +1,7%, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
Tradotto in pratica, questo significa che le pensioni dirette e ai superstiti (indipendentemente dal fatto che siano integrate o meno al minimo) erogate dalla previdenza pubblica saranno più generose nel 2022: per effetto sia della percentuale di variazione fissata all’1,7% sia di un meccanismo di rivalutazione più favorevole rispetto al passato. Nessun conguaglio è inoltre previsto rispetto a quanto corrisposto l’anno precedente.
Indicizzazione
L’indicizzazione non si applica allo stesso modo a tutti i trattamenti pensionistici: da circa 20 anni è in vigore un meccanismo che prevede l’indicizzazione piena per le pensioni più basse e la rivalutazione parziale per quelle d’importo superiore. Attualmente le pensioni sono state rivalutate del 100% se di importo fino a 4 volte il trattamento minimo INPS (per il 2021 pari a 515,58 euro), del 77% tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% tra 5 e 6 volte il minimo, del 47% tra 6 e 8 volte il minimo, del 45% tra 8 e 9 volte il minimo e del 40% se di importo superiore a 9 volte il minimo.
L’indice di rivalutazione definitivo per l’anno 2022
L’indice di rivalutazione definitivo per l’anno 2022, fornito dall’Istat e comunicato dall’Inps attraverso la circolare n. 15 del 28 gennaio 2022, risulta essere pari all’1,90%.
In sede di rinnovo è stato utilizzato un indice pari a 1,70% e perciò al momento del conguaglio sono stati aggiornati gli importi dei trattamenti minimi delle pensioni per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi.
Ecco i valori definitivi per l’anno 2022:
- 1° gennaio 2022, trattamenti minimi pensioni lavoratori dipendenti e autonomi 525,38 euro, assegni vitalizi 299,49 euro;
- importi annui, trattamenti minimi pensioni lavoratori dipendenti e autonomi 6.829,94 euro, assegni vitalizi 3.893,37 euro.