La sede fiorentina di GKN, la multinazionale britannica che si occupa della realizzazione di componenti destinate alle industrie del settore automobilistico ed aerospaziale, ha chiuso i battenti lo scorso 9 luglio 2021. Licenziando gli oltre 400 operai ed operaie che ci lavoravano. I quali, si sono immediatamente mossi in una mobilitazione disperata e rabbiosa. Si alzano i decibel della protesta al punto che, questa, si è organizzata in quello che è un vero e proprio blitz avvenuto all’interno del Comune di Firenze. Nello specifico, nel salone dei Duecento dove si stava tenendo una seduta del Consiglio Comunale. Il tutto mentre all’esterno, a palazzo vecchio, parte degli operai che lavoravano presso la sede di Campi Bisenzio facevano sentire la propria voce. Chi ha fatto irruzione nell’assise è stato chiaro: “Da qui non ci muoviamo”. Pretendono risposte, questi uomini e queste donne, e lo si evince dalle voci raccolte dall’agenzia Dire:

Stiamo presidiando l’azienda da 16 mesi. Però la nostra controparte non può essere il territorio. Quindi non facciamo
iniziative per strada che diano più di tanto fastidio a chi come noi la usa per andare a lavorare. Siamo affamati, ricattati e calunniati. Questo è il Comune, la casa di tutti e stiamo qua. Che dobbiamo fare?

Una protesta, però, indirizzata anche alla società britannica rea di non lasciare lo stabilimento affinché possa essere destinato ad una nuova finalità lavoratica. Così, sempre all’agenzia Dire, Dario Salvetti, componente della Rsu aziendale e del Collettivo di fabbrica:

Abbiamo una serie di richieste: la chiarezza societaria, quella di non tenere in ostaggio lo stabilimento, ma di metterlo a disposizione dei piani industriali lanciando la governance pubblica. Il due e tre novembre ci sono state due trattative che l’azienda, di fatto, ha mandato per l’ennesima volta a vuoto salvo poi iniziare a straparlare sui giornali

Operai GKN: qui finché non avremo risposte

Il malcontento degli ex operai della GKN è stato raccolto anche dai microfoni di Cusano Tv, l’emittente televisivva del gruppo editoriale Cusano Media Group. Queste le sue parole:

Le istituzioni non hanno fatto molto per la nostra situazione. Il datore di lavoro oltre a non presentare piani industriale fattibili non ha pagato, nell’ultimo mese, gli stipendi. Alcuni di noi sono saliti in Consiglio Comunale per chiedere un intervento subito. Serve una governance pubblica si occupi di questa cosa. Siamo qui per ottenere risposte e resteremo qui finché sarà possibile, fin quando non avremo risposte.