Continuano le alluvioni in Australia. Nel Nuovo Galles del Sud, la diga di Wyangala non ha retto alle precipitazioni da record che da parecchie settimane stanno affliggendo il Paese e da ore sta riversando notevoli quantità di acqua nel fiume Lachlan con rischi di allagamento per diverse località situate lungo il suo corso. Tante le città già evacuate, anche se la situazione peggiore sembrerebbe toccare a quella di Forbes, dove la popolazione potrebbe rischiare di rimanere isolata se il livello dell’acqua dovesse salire ulteriormente. Una situazione simile aveva riguardato, poco fa, lo Stato di Victoria.
Ancora alluvioni in Australia: dopo lo Stato di Victoria è la volta del Nuovo Galles del Sud
Anche se il mese di ottobre è risultato il più piovoso di sempre in Australia, con gli accumuli pluviometrici che hanno raggiunto, nella città di Sydney, i 287mm, battendo il precedente record di 285mm risalente all’ottobre 1985, forti piogge si sono registrate nel corso di tutto il 2022 nel Paese, mettendo in seria difficoltà le autorità locali, già alle prese, negli ultimi anni, con i frequenti incendi – che tra il 2019 e il 2020 hanno bruciato più di otto milioni di ettari di vegetazione autoctona, uccidendo e costringendo alla fuga quasi tre miliardi di animali -.
L’ultima grave inondazione causata dalle piogge torrenziali si era verificata ad ottobre negli Stati di Victoria, Benalla e Wedderburn, dove migliaia di persone erano state evacuate e il servizio di emergenza statale aveva effettuato oltre cento soccorsi in sole 48 ore, portando il portavoce dei servizi di soccorso, Phil Campbell, a dichiarare che le alluvioni rappresentavano “l’equivalente acquatico degli incendi forestali” che hanno devastato l’Australia. Già in Tasmania, lo Stato australiano più a sud, il maltempo aveva provocato lo straripamento di vari fiumi, tra cui il Mersey, spingendo le autorità locali a chiudere il porto di Devonport.
Ora la stessa cosa sta accadendo nel Nuovo Galles del Sud, lo Stato più popoloso d’Australia, dove la diga di Wyangala – il secondo serbatoio d’acqua costruito dalla Commissione per la conservazione e l’irrigazione dell’acqua nell’area, alla confluenza dei fiumi Lachlan e Abercrombie – non ha retto alle piogge da record delle ultime ore e continua a riservare una grande quantità di acqua nel fiume Lachlan con rischi di allagamento per diverse località, di cui le più in pericolo sono già state evacuate. L’infrastruttura, secondo quanto riportato dai media locali, starebbe emettendo ogni giorno un livello di acqua equivalente alla metà del porto di Sydney.
Tra le città più a rischio ci sarebbe quella di Forbes, dove le autorità hanno chiesto alla popolazione di evacuare le case, visto che, se i livelli di acqua dovessero salire, con molta probabilità l’area potrebbe restare isolata. Ma avvisi del genere sono stati diramati anche a Eugowra e Molong. In alcune aree del Paese nel giro di 24 ore è caduta quattro volte la quantità di pioggia media che si registrebbe, in condizioni normali, nell’intero mese di ottobre. Oltre ai danni causati ad abitazioni ed uffici, una persona è stata trovata morta annegata nella sua auto nella zona di Bathurst, a ovest di Sydney, mentre altre due risultano disperse, una nello stato di Victoria e l’altra sempre nel Nuovo Galles del Sud. Intanto il premier dello Stato, Dom Perrottet sta provvedendo a tenere la popolazione aggiornata sullo stato d’allerta in base alle informazioni ricevute dal servizio di emergenza statale che, per far fronte alla difficile situazione, è stato raggiunto per l’occasione da alcuni membri volontari del corpo dei vigili del fuoco. Tra i motivi del disastro, anche La Niña, un complesso insieme di eventi atmosferici che si verifica periodicamente nell’Oceano Pacifico meridionale, influenzando i fenomeni metereologici del Paese.