A Venezia, scontro in laguna e incidente nautico questa mattina tra un ferry boat di linea e un vaporetto.
Il violento impatto è stato provocato probabilmente per la scarsa visibilità causata dalla fitta nebbia che persiste sulla zona in questi giorni.
La collisione è avvenuta verso le 8.45, all’uscita della nave traghetto Metamauco, impiegata sulla linea 17, dal deposito navale del Tronchetto. Quest’ultimo arrivava da Lido, mentre il vaporetto 23 rientrava al deposito dal servizio, senza, fortunatamente passeggeri a bordo da quanto si è appreso.
In conseguenza dello scontro fra le imbarcazioni, però una persona a bordo del vaporetto 23 è dovuta ricorrere alle cure del 118 dopo aver perso l’equilibrio ed essere stata scaraventata a terra per il colpo subito e, a titolo precauzionale, è stata portata in Pronto soccorso.
Il bilancio dei feriti, anche se non gravi, all’interno del vaporetto, pesantemente danneggiato a causa dello schianto, è di almeno sei persone tutte trasportate all’ospedale di Mestre, hanno riportato lievi traumi facciali ma non si trovano in gravi condizioni.
Venezia scontro tra ferry boat e vaporetto: la collisione
Nell’impatto, il Metamauco non ha riportato danni ed è stato mantenuto in linea con l’autorizzazione da parte della sezione tecnica della capitaneria di Porto.
Pesanti i danni invece riportati alle sovrastrutture del vaporetto 23 (lo scafo è rimasto integro ed è a disposizione delle autorità competenti per la verifica sull’accaduto), che stava virando per prendere il canale secondario, proprio davanti al corridoio di partenza del ferry boat.
L’incidente è stato vissuto in diretta anche dagli automobilisti imbarcati con i loro mezzi sul ferry boat, che hanno riversato subito sui social la propria ansia e paura per quanto accaduto dopo lo scontro tra le due imbarcazioni.
Uno dei passeggeri sul ferry boat ha scritto s Facebook:
“Ero sul ferry, abbiamo trascinato per venti metri il vaporetto e i finestrini toccavano l’acqua. Lo abbiamo visto benissimo perché eravamo la prima macchina sul bordo di sinistra. Bravo il comandante della motozattera che suonava e aveva già messo la marcia indietro. Il vaporetto aveva il radar attivo”.
La capitaneria di porto intervenuta sta accertando in queste ore i fatti con un’unità navale, la motovedetta Cp 833 e con il personale di terra sul posto per i tutti i rilievi del caso.
Sulle cause e le responsabilità verrà a breve, aperta un’inchiesta amministrativa, che accerterà la dinamica esatta dell’incidente.
I limiti del radar
Il radar, il sistema che utilizza onde elettromagnetiche per rilevare la posizione di oggetti fissi e pure la velocità di quelli mobili, come le imbarcazioni, fornisce sui monitor della cabina di comando del vaporetto un segnale di ritorno. Il radar però da un’immagine di solito ritardata di un paio di secondi, tempo necessario per l’andata e il ritorno delle onde elettromagnetiche e di elaborazione del dato.
Per esempio, l’antenna si trova circa 10 metri più indietro rispetto alla punta estrema della nave (prua). Si ha, quindi, una fotografia che si rigenera ogni due secondi circa ed è ritardata di dieci metri. Il radar è quindi un ausilio e funziona molto meglio in spazi vasti, in mare aperto o in cielo, in spazi ristretti, come può essere una banchina di attracco spesso succede che l’immagine di una barca o della riva venga sdoppiata o addirittura nascosta da un treno di segnale a frequenza inversa. In laguna infatti, si deve considerare di lavorare in spazi molto ristretti.
Incidente scampato a San Marco
Sempre durante la mattinata di oggi, la prontezza di riflessi e la frenata vigorosa di un comandante della linea 2, diretta a San Marco, ha impedito che un altro vaporetto andasse a scontrarsi contro un mezzo di Alilaguna, in navigazione lungo il Canale della Giudecca.