È finito nel mirino degli attivisti per il clima anche il quadro di Klimt “Morte e Vita”, conservato al Leopold Museum di Vienna. Nella mattinata di oggi, alcuni membri del gruppo Letzte Generation (“Ultima Generazione”) hanno lanciato sul dipinto del liquido nero, protestando contro l’uso di gas e petrolio. L’opera – solo una delle tante colpite nelle ultime settimane in tutta Europa – è protetta da un pannello in plexiglass e non dovrebbe essere stata danneggiata dall’attacco.

Il dipinto di Klimt Morte e Vita al centro di una protesta anti-petrolio

Sono stati alcuni attivisti di Letzte Generation, costola austriaca del movimento “Ultima Generazione”, a prendere di mira il famoso dipinto di Klimt “Morte e Vita”, custodito al Leopold Museum di Vienna, per protestare contro l’uso di gas e petrolio sul modello di quanto già successo altrove in Europa, nelle ultime settimane. Ad aprire la lunga scia degli attacchi al patrimonio artistico europeo era stata la torta lanciata contro la Monna Lisa al Louvre lo scorso maggio; era poi stata la volta dei “Girasoli” di Van Gogh, a Londra, a metà ottobre, quando due attiviste per l’ambiente avevano gettato contro il vetro protettivo dell’opera della zuppa di pomodoro per accendere i riflettori sulla campagna Just Stop Oil.

Poi, dopo una serie di altri attacchi, in Italia sempre Van Gogh era stato preso di mira a Palazzo Bonaparte, a Roma, da alcuni militanti del movimento ecologista Ultima Generazione, che avevano lanciato contro “Il seminatore al tramonto” della zuppa di piselli con l’intento di far riflettere sull’emergenza climatica. Ora è toccato a Vienna. “I nuovi pozzi di petrolio e gas sono una condanna a morte per l’umanità”, ha twittato il movimento Letzte Generation su Twitter, rivendicando quanto accaduto all’interno del museo e specificando che la vernice utilizzata non è tossica, né di difficile rimozione. Come si vede in un video diffuso sul web, un agente è subito intervenuto per allontanare uno degli autori del gesto, mentre l’altro è riuscito ad incollarsi al vetro dell’opera.

Secondo quanto riferito, sul posto sarebbe giunta anche la Polizia con una decina di agenti, mentre il portavoce del museo, Klaus Pokorny, ha fatto sapere che un gruppo di restauratori è al lavoro per cercare di capire se il dipinto sia stato danneggiato. I due attivisti sarebbero riusciti ad entrare, nonostante i controlli accurati in occasione dell’accesso gratuito al museo per il Leopolditag, con una borsa dell’acqua calda contenente il liquido nero che hanno poi gettato sul quadro e sono stati ora denunciati dalle autorità locali. “La bellezza della vita da un lato, l’attesa della morte dall’altro. È così che Gustav Klimt dipinse ‘Morte e vita’ oltre 100 anni fa – avrebbero gridato al momento dell’azione di protesta -. Oggi stiamo scivolando in una catastrofe di proporzioni inimmagginabili perché ci rifiutiamo di riconoscere la minaccia mortale”.

Chi sono gli attivisti di Letzte Generation

Letzte Generation fa parte del grande movimento ecologista che contiene anche l’italiano “Ultima Generazione” e, come quest’ultimo, si impegna quotidianamente in azioni non violente per cercare di accendere i riflettori sull’emergenza climatica. Il gruppo, composto perlopiù da giovani, chiede ai governi azioni urgenti contro il cambiamento climatico, a partire dalla riduzione del gas serra, da operare tramite il ricorso a fonti rinnovabili di energia e lo stop all’utilizzo delle fonti fossili come carbone e petrolio. “Occorrono misure immediate contro il #ClimateBreakdown ora”, hanno scritto oggi gli ecologisti che compongono il movimento, avanzando anche una proposta. “L’abbassamento del limite di velocità a 100 km/h sulle autostrade non costa nulla, fa risparmiare 460 milioni di tonnellate di Co2 all’anno nella sola Austria e porta a meno rumore, migliore qualità dell’aria e strade più sicure. Cosa stiamo aspettando?”.